Malattie reumatologiche: aggiornate dopo 8 anni le linee guida EULAR sui vaccini nell’adulto con 6 principi di carattere generale e 9 raccomandazioni
Pubblicati su ARD, a distanza di 8 anni, gli aggiornamenti alle linee guida EULAR sul ricorso alle vaccinazioni nei pazienti adulti affetti da malattie reumatologiche.
L’aggiornamento delle linee guida è stato reso possibile grazie ad team di esperti, costituito da pazienti, reumatologi, immunologi, uno specialista infettivologo e un infermiere specializzato in Reumatologia.
Gli estensori di questo aggiornamento hanno condotto 4 ricerche sistematiche di letteratura, focalizzate su:
– la prevalenza di infezioni prevenibili mediante vaccino in pazienti reumatologici adulti;
– l’efficacia, l’immunogenicità e la sicurezza dei vaccini in questi pazienti;
– l’effetto dei farmaci antireumatici sulla risposta ai vaccini;
– l’effetto dei vaccini dei familiari di pazienti reumatologici;
Il set originale di 13 raccomandazioni si è ampliato ed organizzato in 6 principi di carattere generale e 9 raccomandazioni con diverso grado di evidenza..
Lasciando al lettore la lettura completa del documento per le opportune valutazioni e approfondimenti, riportiamo di seguito una sintesi dei principi generali e delle raccomandazioni implementate in questa revisione delle linee guida
Principi generali delle linee guida
– I team specializzati in Reumatologia dovrebbero sottoporre annualmente i loro pazienti a valutazione dello stato vaccinale, al fine di dare indicazioni sulla necessità ulteriore di vaccinarsi. Sarebbe opportuno che questi team spiegassero ai loro pazienti la necessità di ricorrere a programmi di vaccinazione individualizzata, in modo tale da agevolare il processo decisionale condiviso medico-paziente sul ricorso ai vaccini. A questo sforzo dovrebbero concorrere sia i medici di medicina generale, che il team reumatologico che il paziente in cura.
– Sarebbe preferibile che i pazienti reumatologici fossero vaccinati durante la fase quiescente di malattia. I vaccini, invece, devono essere somministrati assolutamente prima del ricorso all’immunosoppressione, soprattutto quando si ricorre a terapie depletive di cellule B.
– I pazienti reumatologici in trattamento con glucocorticoidi sistemici o con DMARDs dovrebbero essere trattati con vaccini non vivi; va presa in considerazione con cautela la possibilità di sottoporre questi pazienti a trattamento con vaccini vivi attenuati
Raccomandazioni per la vaccinazione anti-influenzale
EULAR raccomanda con forza il ricorso alla vaccinazione anti-influenzale nella maggioranza dei pazienti affetti da malattie reumatologiche. Rispetto alle linee guida del 2011, questa raccomandazione suffraga il ricorso alla vaccinazione non più “a tutti” ma “alla maggioranza” dei pazienti, dal momento che non tutti i pazienti affetti da malattie reumatologiche sono considerati immunodepressi e, pertanto, non tutti a maggior rischio di sviluppo di morbilità legate all’influenza.
Raccomandazioni per la vaccinazione anti-pneumococco
Anche in questo caso si raccomanda con forza il ricorso alla vaccinazione anti-pneumococcica per la maggioranza dei pazienti affetti da malattie reumatologiche, in ragione di un innalzamento del rischio di malattia pneumococcica non invasiva e invasiva. Nei pazienti con sindrome periodica associata a criopirina, va tenuto in attenta considerazione il rischio di eventi avversi legati al trattamento prima della vaccinazione.
Raccomandazioni per la vaccinazione anti-tetanica
Si raccomanda il ricorso al vaccino, in base alle raccomandazioni valide per la popolazione generale. I pazienti in terapia di deplezione di cellule B andrebbe presa in considerazione il ricorso ad immunizzazione passiva in caso di rischio elevato di esposizione al tetano.
Raccomandazioni per i vaccini anti-epatite
Andrebbe presa in considerazione la vaccinazione contro il virus A e il virus B dell’epatite solo nei pazienti reumatologici adulti a rischio, considerando quelli che risiedono o transitano in paesi endemici, come pure quei pazienti che sono a maggior rischio di esposizione al virus HBV (es: personale ospedaliero, familiari a contatto del portatore, partner sessuali affetti da HBV).
Il vaccino contro l’epatite A non fornisce protezione sufficiente nei pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive e in quelli affetti da artrite reumatoide: per questa ragione, si invita a ricorrere a dose di richiamo (booster) o all’immunizzazione passiva. Queste due misure di intervento sono indicate anche nei pazienti reumatologici adulti vaccinati contro l’epatite B che sono in terapia con DMARDb o in quelli che sperimentano un’esposizione percutanea al virus HBV.
Raccomandazioni per la vaccinazione anti-herpes zoster
Si può prendere in considerazione il ricorso a vaccino vivo attenuato nei pazienti reumatologici a rischio di infezione, da somministrare preferibilmente un mese prima dell’inizio del trattamento con DMARDs. E’ attualmente allo studio un nuovo vaccino non-vivo, più sicuro ed efficace soprattutto negli ultra50enni, che potrebbe sostituire quello vivo attenuato attualmente in essere.
Raccomandazioni per la vaccinazione contro la febbre gialla
EULAR si è pronunciata a sfavore di questa vaccinazione nei pazienti con immunosoppressione. Questa raccomandazione è stata sottoposta ad aggiornamento dopo nuove ma ancora limitate esperienze di somministrazione del vaccino in questione in pazienti reumatologici. Nei pazienti in viaggio in paesi endemici, è possibile prendere in considerazione la sospensione della terapia immunosoppressiva per consentire una vaccinazione sicura, oppure la misurazione dei livelli di virus nel siero in pazienti precedentemente esposti all’agente infettivo.
Raccomandazioni per la vaccinazione anti HPV
Come indicato per la popolazione generale, EULAR raccomanda la vaccinazione nei pazienti reumatologici. Alla luce delle nuove evidenze emerse, in particolare, si incoraggia il ricorso a questa vaccinazione soprattutto nei pazienti con lupus
Raccomandazioni rivolte ai familiari di pazienti reumatologici
In linea con le linee guida di alcune società scientifiche internazionali (come IDSA, the Infectious Diseases Society of America), EULAR incoraggia i familiari immunocompetenti di pazienti reumatologici a sottoporsi a trattamento di immunizzazione con vaccini inattivati o a vaccini vivi attenuati, sulla base di quanto indicato dalle linee guida nazionali. Si sconsiglia, comunque, il ricorso a vaccini orali per la poliomelite a causa del rischio di trasmissione del virus tra i familiari.
Raccomandazioni per i neonati
Dal momento che le immunoglobuline sono in grado di attraversare la placenta nel corso del terzo trimestre di gestazione, EULAR sconsiglia il ricorso a vaccini vivi attenuati nei neonati fino a 6 mesi dalla nascita, qualora la madre sia stata sottoposta a trattamento con DMARDb nel corso della seconda parte della gravidanza. Inoltre, si invitano i medici, ove possibile, a misurare i livelli sierici del farmaco biologico materno nel neonato, al fine di indirizzare la decisione al trattamento con vaccino vivo (pro o contro).