Tumori ginecologici: quali cure vogliono le donne


Tumori ginecologici: cosa vogliono le donne dagli ospedali in cui sono curate? Le risposte date da medici e pazienti nell’incontro “L’ospedale che vorrei”

Tumori ginecologici: cosa vogliono le donne dagli ospedali in cui sono curate? Le risposte date da medici e pazienti nell’incontro “L’ospedale che vorrei”

L’Ospedale di Mestre, con il suo Dipartimento Materno-Infantile, si propone come uno dei luoghi chiave del dibattito scientifico sui tumori ginecologici: è proprio all’Angelo che si svolge oggi – mentre si celebra in tutto il mondo la Prima Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologici – l’evento “Cosa vogliono le donne dagli ospedali in cui sono curate?”, realizzato dall’Ulss 3 Serenissima a dalla onlus ACTO, Alleanza Contro il Tumore Ovarico.

In Italia i 5 tumori ginecologici – il tumore dell’utero, dell’ovaio, della vulva, della vagina e della cervice uterina – colpiscono ogni anno 17.400 donne. E la Giornata Mondiale è stata voluta per sensibilizzare su queste neoplasie che più profondamente feriscono la femminilità e per le quali il livello di conoscenza tra le donne è ancora piuttosto basso: “Sono quasi 230.000 le donne malate – spiega il Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Angelo, il dottor Tiziano Maggino – e per la complessità della patologia di cui soffrono, dovrebbero essere curate in ospedali attrezzati per affrontare queste neoplasie sotto tutti i punti di vista: diagnostico, chirurgico, terapeutico, infermieristico e psicologico-assistenziale. Ma è quello che accade veramente? Ci siamo posti questo quesito e insieme a noi se lo è posto l’associazione di pazienti ACTO, che ha lanciato il sondaggio social #lospedalechevorrei, seguito da 90 mila persone, ed al quale oltre 150 donne hanno risposto raccontando la propria esperienza di malattia in ospedale e fuori l’ospedale”.

Proprio le risposte pervenute all’Associazione saranno al centro dell’incontro/dibattito tra medici e pazienti che si tiene presso la Sala Blu dell’Ospedale dell’Angelo. Con la moderazione del Primario Maggino, medici e pazienti si confronteranno sulle esigenze di cura evidenziate dalle donne, con gli interventi degli oncologi Paolo Morandi, Marika Soldà e Grazia Artioli.

Gli aspetti psicologici durante e dopo il periodo di cure, una delle aree in cui le pazienti sembrano sentirsi meno sostenute, verranno affrontati dagli psico-oncologi Pierluigi Righetti, Samantha Serpentini e Samuela Sommacal, mentre Maurizia dalla Palma affronterà un tema caldissimo come quello dell’Oncogenetica. Dopo l’intervento relativo alla sostenibilità economica delle terapie innovative, a cura di Nerina Burlon, direttrice della Farmacia dell’Ospedale dell’Angelo, le conclusioni saranno affidate al Direttore Sanitario dell’Ulss 3 Serenissima, Michele Tessarin.

Dopo la presentazione dei risultati della campagna #lospedalechevorrei – realizzata con il supporto incondizionato di Clovis Oncology – spetterà alle pazienti presenti portare le diverse esperienze, sia positive che negative, vissute sulla propria pelle, per poter stimolare un dialogo con il mondo degli ospedali e capire quali iniziative sono consigliabili per rendere ogni ospedale “ideale” dal loro punto di vista.

“Sempre attento alle esigenze del mondo femminile, e non a caso proclamato dall’Unicef ‘Ospedale Amico del Bambino’, l’Ospedale di Mestre – sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben – è lieto di essere uno dei luoghi del nostro Paese in cui si apre il dibattito sui tumori ginecologici. Lo stile è quello ormai consueto: quello cioè del dialogo tra paziente e specialista, nel rispetto del ruolo di entrambi e nell’ascolto reciproco, unica via per proseguire il percorso verso una sanità sempre migliore, che il Veneto e i suoi ospedali hanno intrapreso da tempo”.

“Per una donna colpita da tumore ginecologico la scelta dell’ospedale dove farsi curare – ha dichiarato Nicoletta Cerana, Presidente nazionale ACTO onlus – è una vera e propria scelta per la vita e la nostra campagna è un ulteriore passo avanti nel percorso di ascolto dei bisogni delle pazienti cui insieme agli ospedali intendiamo rispondere con iniziative concrete. Per tale motivo in occasione di questa importante Giornata abbiamo realizzato la prima guida italiana ai Tumori Ginecologici che distribuiremo in tutti gli ospedali collegati con le nostre associazioni sul territorio”.

La guida “Conoscere i tumori ginecologici”

La guida “Conoscere i tumori ginecologici: sintomi diagnosi cura e prevenzione” è un agile opuscolo che in 16 pagine condensa in modo schematico tutte le informazioni, tumore per tumore, per aiutare le donne a riconoscere i sintomi, a capire quali sono le terapie standard, a conoscere i fattori di rischio. L’obiettivo è di invitarle a rivolgersi al ginecologo ai primi segnali di allarme, permettere di affrontare con consapevolezza il percorso di cura, mettere in pratica stili di vita corretti per ridurre il rischio di ammalarsi e adottare i metodi di prevenzione disponibili. Un particolare rilievo è dato alle informazioni sul Papilloma Virus, responsabile di ben 3 dei 5 tumori ginecologici, e alla possibilità di ridurre l’incidenza di questi tre tumori grazie alla vaccinazione HPV. La guida sarà anche scaricabile dal sito www.acto-italia.org gratuitamente a partire dal 20 settembre.

Acto onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico
Fondata nel 2010, Acto onlus – Alleanza contro il Tumore Ovarico è la prima rete nazionale di associazioni pazienti impegnata nella lotta contro il tumore ovarico e i tumori ginecologci. Presente in Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia ha la missione di migliorare la conoscenza della malattia, stimolare la diagnosi tempestiva, promuovere l’accesso a cure di qualità, sostenere la ricerca scientifica e tutelare i diritti delle donne malate e dei loro familiari.