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I gatti sanno amare i padroni: lo dice la scienza

Avere un gatto fa bene alla salute: lo dice la scienza: dallo stress al cuore, ecco come il felino può migliorarci la vita

I gatti sono in grado di amare i propri padroni secondo uno studio della Oregon State University. I nostri amici felini sanno creare legami profondi proprio come i cani

Già lo sapevamo, ma dalla scienza arriva la conferma. I gatti sanno amare i loro genitori umani come fanno i cani. Nonostante la reputazione da egoisti e individualisti, i nostri amici felini creano, invece, rapporti profondi con chi li accudisce.

Nello studio degli scienziati della Oregon State University, pubblicato su Current Biology, vengono messe in luce le facoltà socio-cognitive dei gatti e la loro propensione a instaurare legami di attaccamento, anche con gli esseri umani.

Analizzando il comportamento di alcuni gatti, sia cuccioli che adulti, è emerso che la maggior parte di loro sperimenta difficoltà dal separarsi dal suo “essere umano”, con una risposta simile nel momento della riunione.

I dati raccolti, come riporta l’Agenzia Dire Giovani (www.diregiovani.it) supportano l’ipotesi che i gatti mostrino una capacità simile a quella dei cani per la formazione di attaccamenti verso gli umani. Le modalità di attaccamento del gatto sembrano essere relativamente stabili e sono presenti anche in età adulta.

Riconoscono il loro nome

I gatti inoltre riconoscono il loro nome, o meglio, la sonorità del fonema associato ad esso. E non solo. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature da un team di ricercatori dell’Università di Tokyo, ha dimostrato che i gatti domestici possono riconoscere le espressioni umane sulla base di differenze fonemiche e che, dunque, possiamo utilizzare questa capacità per migliorare la loro vita.

Ad esempio, possiamo far sì che i felini imparino che oggetti o luoghi pericolosi sono indicati da espressioni specifiche.

In una serie di diversi esperimenti, il team ha scoperto che i gatti mostravano una risposta significativa ai loro nomi, anche dopo aver ascoltato suoni simili o i nomi di altri  “coinquilini”.

I felini presi in esame hanno mostrato interesse anche quando a chiamarli non erano i loro proprietari.

Se i gatti associano il proprio nome a premi o fattori di stress, è ragionevole pensare che reagiscano al loro nome.

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