Malattia del fegato grasso, nei bambini ne risentono anche le ossa: legame individuato da ricercatori dell’Università di Verona e del Southampton National Institute for Health Research Biomedical Research Centre
Ricercatori dell’Università di Verona insieme a un team di ricerca del Southampton National Institute for Health Research Biomedical Research Centre hanno identificato un legame tra la presenza e la gravità della malattia del fegato grasso non alcolica nei bambini (NAFLD) e una ridotta densità minerale ossea in tutto il corpo. Le loro conclusioni derivano da una revisione sistematica e di una meta-analisi pubblicate su Hepatology.
“Attualmente, si raccomandano modifiche dello stile di vita per migliorare la dieta e aumentare l’attività fisica come trattamento di prima linea per tutti i bambini e adolescenti con NAFLD”, hanno scritto Alessandro Mantovani, dell’Ospedale Universitario Integrato di Verona e colleghi.
“Sulla base dei risultati della nostra meta-analisi, riteniamo che un’altra buona ragione per rafforzare ulteriormente l’utilità di questi trattamenti non farmacologici per la NAFLD sia che l’aumento dell’attività fisica nei bambini con NAFLD non solo abbia effetti metabolici positivi sul fegato ma può anche esercitare effetti benefici sulla salute delle ossa”.
Mantovani e colleghi hanno incluso nella loro analisi otto studi osservazionali pubblicati tra gennaio 2000 e settembre 2018. Gli studi hanno riportato dati su 632 bambini e adolescenti con un’età media di 12,8 anni e un indice di massa corporea medio di 29,6 kg/m2.
L’analisi ha rivelato punteggi z della densità minerale ossea (BMD) significativamente più bassi nei pazienti pediatrici con NAFLD rispetto a quelli senza (differenza media ponderata aggregata o WMD=–0,48; IC al 95%, da –0,74 a –0,21; I2=55,5%).
T-score e Z-score sono riferimenti per interpretare le misure della MOC, Mineralometria Ossea Computerizzata o densitometria ossea, e scoprire se si è affetti da osteoporosi ovvero è un predittore delle probabilità future di frattura.
Questa differenza era coerente sia per la BMD riferita al corpo intero (WMD in pool=–0,31; IC al 95%, da –0,57 a –0,05; I2=29%) sia per la BMD lombare (WMD in pool=–0,79; IC al 95%, da –1,06 a –0,51 ; I2=0%). I ricercatori hanno anche scoperto che i punteggi z di BMD erano significativamente più bassi nei pazienti pediatrici con NASH rispetto a quelli senza NASH (WMD aggregata= –0,27; IC al 95%, da –0,4 a –0,13; I2=0%).
La stratificazione degli studi per paese, il metodo utilizzato per diagnosticare la NAFLD e l’aumento dei valori assoluti dei punteggi z per la BMD hanno mostrato che le differenze significative nei punteggi z tra pazienti con e senza NAFLD erano coerenti per tutti gli studi.
Mantovani e colleghi hanno notato che il disegno trasversale degli studi inclusi non ha permesso loro di stabilire la temporalità e la causalità della correlazione tra malattia del fegato grasso e BMD, ma che i risultati supportano l’idea di misurare i punteggi z nella BMD in pazienti pediatrici con NAFLD.
In conclusione, secondo i ricercatori “questi risultati suggeriscono che gli adolescenti in sovrappeso/obesi con NAFLD dovrebbero essere sottoposti a screening per BMD bassa (dato il loro aumentato rischio di sviluppare osteoporosi e fratture patologiche in età adulta) e che NAFLD dovrebbe essere cercato in tutti gli adolescenti in sovrappeso/obesi con bassa BMD, dato che questi soggetti sono a maggior rischio di NASH “.