Carcinoma renale avanzato, parere europeo positivo del Chmp dell’Ema per l’associazione di avelumab più axitinib nel trattamento di prima linea
Il Chmp dell’Ema ha adottato un parere positivo raccomandando l’approvazione di avelumab in associazione con axitinib nel trattamento di prima linea dei pazienti adulti affetti da carcinoma renale avanzato (RCC, Renal Cell Carcinoma).
Il parere si basa sui risultati positivi dello studio di Fase III JAVELIN Renal 101, che ha dimostrato un aumento significativo della sopravvivenza libera da progressione (Progression Free Survival, PFS) mediana e un miglioramento clinicamente significativo del tasso di risposta obiettiva (ORR, Objective Response Rate) con l’utilizzo di questa associazione in tutti i gruppi di rischio prognostico rispetto a sunitinib.
Nel 2018, in Europa sono stati diagnosticati circa 136.500 nuovi casi di carcinoma renale e circa 54.700 persone sono morte a causa di questa patologia. L’RCC è la forma più comune di carcinoma renale e negli adulti rappresenta circa il 3% di tutti i tumori. Nel 20 – 30% circa dei pazienti la prima diagnosi avviene quando l’RCC è in fase avanzata mentre il 30% dei pazienti trattati in uno stadio più precoce di malattia sviluppa metastasi. Circa la metà dei pazienti che convivono col RCC avanzato non ricevono ulteriori trattamenti dopo la terapia di prima linea, per motivi che possono includere sia risultati scarsi o eventi avversi dovuti al primo trattamento. Per i pazienti con RCC metastatico il tasso di sopravvivenza a cinque anni è di circa il 12%.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato avelumab in associazione con axitinib per il trattamento di prima linea di pazienti con RCC avanzato nel maggio 2019.10 Un’ulteriore domanda relativa ad avelumab in associazione con axitinib nell’RCC non resecabile o metastatico è stata presentata in Giappone a gennaio 2019.
Lo studio clinico JAVELIN Renal 101
Lo studio di Fase III JAVELIN Renal 101 è uno studio randomizzato, multicentrico, open-label relativo ad avelumab in associazione con axitinib in 886 pazienti con RCC avanzato o metastatico non trattato. I principali parametri utilizzati per valutare l’efficacia sono stati la sopravvivenza libera da progressione (PFS), valutata da una Blinded Independent Central Review (BICR), utilizzando RECIST v1.1 e la sopravvivenza globale (OS, Overall Survival) nel trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma renale avanzato caratterizzato dalla positività per PD-L1 (livello di espressione PD L1 1%).
Nel caso in cui la PFS fosse stata statisticamente significativa nei pazienti con tumori PD-L1 positivi, sarebbe stata pertanto testata in tutti i pazienti, indipendentemente dallo status di espressione di PD-L1. La PFS valutata da una BICR per RECIST v1.1 e l’OS indipendente dall’espressione di PD-L1, la risposta obiettiva, il tempo di risposta (TTR, Time To Response), la durata della risposta (DOR, Duration of Response) e la sicurezza sono stati considerati endpoint secondari. Lo studio sta proseguendo per la sopravvivenza globale (OS, Overall Survival).