Greta Thunberg: sui social quasi la metà dei commenti sono negativi. Analizzando il traffico sulle piattaforme social si nota anche una drastica riduzione dell’interesse nei suoi confronti
Il 90% dei paesi europei è, in diversa misura, preoccupato per il cambiamento climatico: in Finlandia la questione è al primo posto delle preoccupazioni nazionali, invece in Italia è solo al nono. Come combattere il cambiamento climatico? La domanda non ha una risposta chiara, ma l’argomento è indubbiamente uno dei trend europei più attuali. SEMrush, piattaforma per la gestione della visibilità online, ha condotto uno studio dedicato alla questione, dopo l’intervento della giovane attivista svedese Greta Thunberg all’Onu.
Greta in alcuni media italiani è paragonata a una giovane Giovanna D’Arco. Lottare a 16 anni per un pianeta migliore oggi è diventata la sua filosofia di vita. Alcuni vogliono dare retta alle sue parole, ma qualcuno non capisce la sua presenza sulla scena politica. Nel mondo la figura di Greta Thunberg ha “diviso” internet a marzo 2019, quando il numero delle ricerche su Google è aumentato da 673.000 a 2.740.000. Il 15 marzo decine di migliaia di studenti in diverse parti del mondo hanno partecipato al ‘Fridays for future’, il movimento nato in seguito alla protesta iniziata da Greta Thunberg. E l’interesse relativo alla sua figura mostra una tendenza positiva.
Visto che gli italiani sono un popolo interessato al riscaldamento terrestre e al cambiamento climatico sarebbe logico che prestassero molta attenzione alla figura di Greta. Invece si nota un calo drastico dell’interesse degli italiani rispetto alla sua persona. Anzi, da una analisi del sentimento dei recenti tweet che hanno fatto gli italiani dopo l’intervento di Greta all’Onu, pare che il 42,02% dei post siano negativi. Il 32,49%, invece, ha un’opinione positiva e il 25,49% neutra. Ma c’è un’ulteriore suddivisione tra coloro che hanno un’opinione negativa su Greta: da una parte ci sono coloro che semplicemente non sono d’accordo con la sua battaglia, e dall’altra coloro che ritengono che la ragazzina sia sfruttata per promuovere idee non sue.