Menopausa: vampate di calore associate a più alto rischio di malattie cardiovascolari secondo uno studio presentato all’incontro annuale della North American Menopause Society (NAMS)
Precedenti studi hanno suggerito un’associazione tra vampate di calore e malattie cardiovascolari (CVD) ma poche ricerche hanno collegato le vampate di calore a eventi clinici CVD “gravi” come infarti e ictus. Un nuovo studio che misura gli esiti clinici CVD presenta la più forte evidenza che vampate di calore frequenti o persistenti sono associate a un più alto rischio di eventi CVD. I risultati dello studio sono stati da poco presentati a Chicago, durante l’incontro annuale della North American Menopause Society (NAMS).
La maggior parte degli studi che hanno precedentemente tentato di collegare le vampate di calore con un aumentato rischio di CVD si basavano su misure subcliniche di CVD, che sono approssimate a CVD cliniche, ma non eventi reali. Tali studi hanno anche fatto affidamento su misure ‘di richiamo’ (recall) come vampate di anni prima, che possono essere distorte dalla memoria.
Dati ricavati dallo SWAN (Study of Women’s Health Across the Nation) durato 20 anni
Lo Study of Women’s Health Across the Nation (SWAN), uno studio longitudinale di 20 anni sulla transizione menopausale, è posizionato in modo univoco per confermare questo collegamento perché ha valutato regolarmente le vampate durante la transizione in menopausa e ha anche raccolto informazioni sugli eventi CVD così come sull’età delle donne.
In questo ultimo studio basato sui dati SWAN, i ricercatori hanno testato se le vampate di calore all’inizio della transizione o quelle persistenti durante la transizione stessa hanno influenzato il rischio di CVD incidente.
Hanno scoperto che frequenti, oltre che persistenti, vampate di calore durante la transizione in menopausa si sono tradotte in un rischio più elevato di avere un evento CVD in futuro.
Hanno inoltre verificato che questa associazione non è stata spiegata da fattori di rischio standard di CVD. In effetti, frequenti vampate all’inizio dello studio sono state associate a un raddoppio del rischio di eventi clinici CVD e persistenti vampate di calore durante lo studio a un aumento dell’80% del rischio di eventi clinici CVD nei successivi 20 anni.
Primo studio longitudinale basato su misure obiettive senza ‘recall bias’
«Questo è il test più efficace per stabilire se le vampate di calore sono associate a eventi CVD clinici reali, come infarti e ictus, che rappresentano il risultato clinicamente più rilevante» affermano gli autori, guidati da Rebecca Thurston dell’Università di Pittsburgh.
«È il metodo più robusto perché abbiamo misurato le vampate di calore in modo prospettico più volte nel corso della transizione menopausale, in modo diverso dalla maggior parte degli altri studi sugli eventi CVD che chiedono alle donne di ricordare le loro vampate di calore per mesi o anni» specificano Thurston e colleghi.
«Avevamo anche misure di eventi clinici CVD, piuttosto che altre misure di approssimazione. Abbiamo riunito tali dati per affrontare questa importante questione in modo più rigoroso rispetto agli studi precedenti» aggiungono.
«Dato che le CVD sono il killer numero uno delle donne, è fondamentale comprendere i suoi numerosi e diversi fattori di rischio al fine di contribuire a creare strategie preventive e terapeutiche più efficienti per le donne in transizione menopausale» afferma Stephanie Faubion, direttore medico della NAMS.