Spot di PoltroneSofà finito all’attenzione dell’Antitrust dopo l’esposto presentato dal Codacons: l’azienda ha modificato i messaggi pubblicitari
Dopo l’esposto Codacons all’Antitrust contro gli spot di PoltroneSofà, l’azienda ha modificato i messaggi pubblicitari, rendendoli rispettosi della normativa vigente. Lo ha comunicato l’Autorità per la concorrenza con una nota inviata all’associazione dei consumatori, che aveva denunciato una serie di pubblicità trasmesse la scorsa estate dall’operatore commerciale.
In particolare un monitoraggio Codacons sugli spot di PoltroneSofà era finito all’attenzione dell’Antitrust, attraverso un esposto in cui si denunciavano offerte continue, con scontistiche crescenti, senza limiti temporali e senza soluzione di continuità, che confermavano come le promozioni dell’azienda rappresentassero la regola della proposta commerciale e non, come dovrebbe essere, l’eccezione.
“Un vero e proprio bombardamento pubblicitario che finiva per non fornire corrette informazioni ai consumatori e determinava una forma di inganno sulle reali caratteristiche delle offerte commerciali” afferma l’associazione dei consumatori.
L’Antitrust ha ora risposto al Codacons, comunicando che “il professionista è intervenuto modificando le proprie comunicazioni promozionali che risultano allo stato adeguatamente circostanziate con riferimento all’oggetto della promozione, allo sconto praticato, nonché alla durata delle promozioni che indicano chiaramente la data di scadenza delle stesse. Peraltro il professionista ha ridotto l’enfasi della promozione sul prezzo attraverso la diffusione di spot e messaggi istituzionali volti a valorizzare il brand. Con riferimento infine alla presunta scorrettezza del claim “PoltroneSofà: gli artigiani della qualità”, il professionista ha comunicato di aver modificato tale claim nel seguente “PoltroneSofà: autentica qualità”.
“Continueremo a monitorare gli spot pubblicitari dell’azienda, che oramai sono diventati una presenza imperante in tv come sulla carta stampata, per verificare che il bombardamento pubblicitario sia rispettoso dei consumatori e delle norme vigenti” conclude il Codacons.