Pasta: a cena gli italiani la “tradiscono” con altri alimenti per colpa di pregiudizi duri a morire…Per la scienza però non fa male
La pasta piace, ma gli italiani rinunciano a consumarla a cena per paura di ingrassare e che sia meglio ridurre i consumi di carboidrati per la propria salute, soprattutto la sera. Il World Pasta Day 2019 è l’occasione per confutare falsi miti e pregiudizi che portano anche a scelta alimentari discutibili: per esempio il fatto che la pasta, prima scelta degli italiani al pranzo, sia l’ultima a cena, preceduta nel gradimento degli italiani anche da yogurt e panini.
In realtà c’è una vasta letteratura scientifica che sostiene quanto pasta e carboidrati siano nutrienti importanti che il corpo utilizza per ottenere energia e possono essere tranquillamente consumati la sera.
Per l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), la convinzione che i carboidrati debbano essere esclusi dalla dieta, o che sia meglio assumerli durante il giorno e non la sera, è priva di fondamenta. In realtà, i carboidrati non fanno ingrassare e questo non cambia in base al momento in cui vengono consumati. E per chi la notte ha difficoltà a dormire, una cena a base di carboidrati può favorire il riposo notturno, stimolando la produzione di serotonina (l’ormone del benessere) utile per andare a dormire più rilassati e sazi. Lo testimonia una vasta letteratura scientifica (v. elenco in calce), dagli anni Sessanta ad oggi, tra cui tre studi pubblicati sulla rivista The Lancet Public Health.
E la pasta? “La pasta è un toccasana per la nostra salute – afferma Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (S.I.S.A.) – e a cena è in grado di garantire gusto, salute, umore, sonno. Il consumo di sera può addirittura essere maggiormente indicato se si arriva al termine di una giornata piuttosto pesante e stressante, se si soffre di insonnia o si è preda di vampate e sindrome premestruale. E il motivo è semplice, la pasta è infatti ricca di triptofano, aminoacido precursore della serotonina e della melatonina, permettendo dunque un miglior relax e favorendo il sonno. Il triptofano della pasta viene più facilmente assorbito rispetto a quello contenuto in altri alimenti perché l’insulina stimolata dai carboidrati della pasta facilita l’ingresso di questo aminoacido nell’organismo. Il relax a sua volta favorisce la riduzione degli ormoni dello stress (tra cui il cortisolo), che favoriscono l’incremento di peso. Inoltre, al dente, come siamo abituati a mangiarla noi italiani, fornisce una maggiore sensazione di sazietà e un indice glicemico più basso”.
Elenco fonti scientifiche:
Tryptophan in the treatment of depression, Coppen A et al, Lancet, 1967
Effects of L-tryptophan (a natural sedative) on human sleep, Wyatt RJ et al, Lancet, 1970.