Xantomatosi cerebrotendinea: l’Antitrust ha avviato un’istruttoria su Leadiant per un farmaco per la cura della malattia rara. Ipotesi di abuso di posizione dominante
L’Autorità Antitrust ha deciso di avviare un’istruttoria nei confronti delle società Essetifin S.p.A., Leadiant Biosciences S.p.A., Leadiant Biosciences Ltd., Leadiant GmbH e Sigma-Tau Arzneimittel GmbH, appartenenti al gruppo Leadiant, per verificare l’ipotesi di un abuso di posizione dominante sul mercato italiano della produzione e vendita dei farmaci a base di acido chenodesossicolico (CDCA) per la cura di una malattia rara: la xantomatosi cerebrotendinea.
Secondo quanto ipotizzato nel provvedimento di avvio, Leadiant avrebbe posto in essere un’unica e articolata strategia avente il fine di precludere l’accesso dei concorrenti al mercato della produzione di farmaci a base di CDCA e di imporre prezzi ingiustificatamente eccessivi per la vendita del proprio farmaco, contenente tale principio attivo, denominato Acido Chenodesossicolico Leadiant.
In particolare, sembrerebbe che il contratto di fornitura in esclusiva di CDCA stipulato da Leadiant con l’impresa chimica Prodotti Chimici ed Alimentari S.p.A., una delle principali produttrici di tale principio attivo, impedisca alle aziende ospedaliere che possono eventualmente richiedere alle proprie farmacie di allestire una produzione galenica di farmaci a base di CDCA, di ottenere la materia prima necessaria per la produzione dei farmaci per la cura della malattia rara. Inoltre, sembrerebbe che, una volta ottenuta l’autorizzazione all’immissione in commercio per l’Acido Chenodesossicolico Leadiant, Leadiant abbia posto in essere un comportamento dilatorio e ostruzionistico volto ad ottenere nella negoziazione con AIFA un prezzo di vendita molto alto per tale prodotto, nella consapevolezza che sul mercato non vi possono essere altri farmaci sostituibili.
Nella giornata di oggi, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi nazionali delle società interessate, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. I funzionari dell’Autorità, inoltre, hanno svolto ispezioni anche nelle sedi estere delle società coinvolte coadiuvati dai funzionari delle Autorità di Concorrenza inglese e tedesca.
L’istruttoria si chiuderà entro il 31 ottobre 2020.
Codacons: bene attività dell’Antitrust
Bene per il Codacons l’istruttoria aperta dall’Antitrust. “Ancora una volta si profila in Italia un possibile illecito sul fronte dei prezzi dei farmaci che potrebbe avere ripercussioni sulla spesa pubblica e, quindi, in modo diretto sui cittadini – afferma il Codacons – Attendiamo l’esito delle indagini dell’Antitrust e, se saranno accertati abusi per mantenere elevati i prezzi dei medicinali, avvieremo le dovute azioni risarcitorie per i danni arrecati al Servizio Sanitario Nazionale e agli utenti italiani della sanità”.