Diabete di tipo 2, remissione possibile anche con una modesta perdita di peso secondo i risultati di una ricerca britannica pubblicata sulla rivista Diabetic Medicine
Secondo i risultati di una ricerca britannica pubblicata sulla rivista Diabetic Medicine, anche una perdita di peso modesta entro i primi anni dalla diagnosi di diabete di tipo 2 può essere sufficiente a mandare la malattia in remissione.
Il diabete di tipo 2 colpisce 400 milioni di persone in tutto il mondo, oltre 30 milioni nei soli Stati Uniti, ed è stato caratterizzato come una malattia progressiva permanente. Tuttavia la remissione biochimica, definita come un livello di glicemia al di sotto del 6,5% (HbA1c <48 mmol mol) in assenza di interventi farmacologici o chirurgici, può essere ottenuta attraverso significative restrizione calorica e perdita di peso.
Uno studio del 2016 ha dimostrato che le persone con diabete che avevano seguito una dieta intensiva a basso contenuto calorico, pari a un consumo di 624-700 chilocalorie al giorno per un periodo di 8 settimane, potevano andare incontro alla remissione della malattia. Partendo da questi risultati, i ricercatori dell’Università di Cambridge si sono chiesti se anche un intervento dietetico meno impegnativo potesse consentire di ottenere un risultato simile.
Può bastare anche una modesta perdita di peso
Hanno pertanto condotto uno studio prospettico di coorte e analizzato i dati di 867 persone di età compresa tra 40 e 69 anni con diabete di tipo 2 di nuova diagnosi che partecipavano al trial ADDITION-Cambridge, uno studio prospettico che valutava, tra gli altri fattori, l’efficacia e l’utilità dello screening del diabete.
Gli autori hanno seguito i progressi dei partecipanti per un periodo di 5 anni, scoprendo che nel 30% dei soggetti il diabete andava in remissione entro fine del follow-up. Il dato interessante era che i soggetti che avevano raggiunto almeno il 10% di perdita di peso entro 5 anni dalla diagnosi di diabete di tipo 2 avevano una probabilità quasi doppia di remissione rispetto a quanti non avevano perso peso.
«Sappiamo da tempo che è possibile mandare il diabete in remissione usando misure abbastanza drastiche, come programmi intensivi di perdita di peso e una restrizione calorica estrema, che possono rappresentare delle vere e proprie sfide per le persone ed essere molto difficili da realizzare» ha osservato il primo autore Hajira Dambha-Miller della University of Cambridge School of Clinical Medicine, in UK. «Tuttavia i nostri risultati suggeriscono che può essere possibile liberarsi del diabete, per almeno 5 anni, con una perdita di peso più modesta del 10%. Questo sarà più motivante e quindi più realizzabile per molte persone».
L’importanza di un corretto stile di vita
«Il diabete di tipo 2 non dovrebbe più essere visto come una malattia permanente. Può essere curata se si perde peso e lo si mantiene a livelli più bassi» ha aggiunto Dambha-Miller. Lo studio non prevedeva interventi specifici. «Questo significa che non c’era alcun esercizio fisico obbligatorio o requisiti dietetici. Tutti i nostri partecipanti hanno fatto cose diverse e sono riusciti comunque a perdere peso e andare in remissione».
Ha spiegato che gli esperti non sanno esattamente in che modo la perdita di peso influisca sulla remissione della malattia, ma ipotizzano che, man mano che si perde peso, le cellule beta del pancreas che producono insulina ricomincino a funzionare. Questo significa che il corpo può tornare a utilizzare in modo corretto lo zucchero degli alimenti invece di lasciarlo accumulare nel sangue.
Secondo l’autore senior dello studio, Simon Griffin, questi risultati sottolineano quanto siano importante gli interventi dietetici e sullo stile di vita per la gestione, e persino dell’inversione del diabete.
«Questo rafforza l’importanza di gestire il proprio peso, un obiettivo che può essere raggiunto cambiando la dieta e aumentando l’attività fisica. Il diabete di tipo 2, in qualità di malattia cronica, può portare a significative complicanze ma, come dimostra il nostro studio, può essere controllato e addirittura invertito» ha concluso.