Se la mamma è stressata in gravidanza è più facile che nasca una femmina: lo rivela una ricerca realizzata dalla Columbia University (Usa) e pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences
Se la mamma è fisicamente stressata in gravidanza, è più probabile l’arrivo di una femmina. Non si tratta di un convinzione popolare ma del risultato di una ricerca, realizzata dalla Columbia University (Usa) e pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), secondo la quale il fenomeno si spiega con il fatto che gli embrioni maschi sono più sensibili allo stress ambientale. Gli embrioni femmina, dunque, sarebbero più resistenti.
Un risultato emerso dallo studio su un piccolo gruppo di donne incinte, 187, tra i 18 ai 45 anni. Il 17% soffriva di stress psicologico (ansia e depressione in particolare) e il 16% di stress fisico, con ipertensione o apporto calorico giornaliero molto elevato. La maggioranza, il 67%, si sentiva rilassato. Tutte le donne sono state visitate durante i 9 mesi, hanno riempito un questionario con 27 indicatori e sono state intervistate nuovamente dopo il parto. Si è osservato, allora, che le donne con stress fisico hanno avuto 4 maschi per 9 femmine nate. Ma anche le donne con stress psicologico hanno partorito 2 maschi ogni 3 femmine, un numero assai alto rispetto alla media nazionale.
“L’utero materno è il primo ambiente ‘condizionante’. Ha la stessa importanza di quello in cui il figlio sarà allevato in futuro”, ha spiegato Catherine Monk, coordinatrice della ricerca che ha ricordato come questo fenomeno sia stato osservato anche dagli esperti di demografia. “E’ stato evidenziato che nelle catastrofi storiche – continua la scienziata – come gli attentati terroristici dell’11 settembre, il numero di nati maschi è diminuito”.