Turchia e Russia hanno concluso un accordo storico per una nuova tregua di 150 ore nel nord della Siria. UNICEF: oltre 80mila minori sfollati
Turchia e Russia hanno concluso “un accordo storico” per una nuova tregua di 150 ore nel nord della Siria: lo ha annunciato a Sochi il presidente Recep Tayyip Erdogan al termine di un incontro con il suo omologo Vladimir Putin. Secondo il memorandum d’intesa, Ankara e Mosca condurranno pattugliamenti congiunti fino a 10 chilometri entro il territorio siriano oltre il confine turco.
L’obiettivo dell’operazione, come spiega l’Agenzia Dire (www.dire.it) sarebbe garantire il ritiro delle milizie curde da un’area profonda 30 chilometri all’interno del territorio siriano.
Oltre 80mila minori sfollati
Intanto secondo le ultime stime, il numero di bambini sfollati dal 9 ottobre nel nordest della Siria è aumentato a 80.000. 5 bambini sono stati uccisi e 26 feriti. Secondo l’UNICEF circa 2.000 bambini sono arrivati nella regione irachena del Kurdistan superando il confine a Sahela e Al-Waleed e ora si trovano al campo di Badarash a Dohuk. Molti hanno viaggiato per giorni e hanno bisogno di supporto psicosociale.
Gli operatori dell’UNICEF sono al confine e lavorano con i partner e il Dipartimento per la Sanità per fornire acqua, alimenti terapeutici pronti all’uso, kit igienici e vaccini contro polio e morbillo. Una squadra mobile per la protezione dei bambini è al confine a Sahela per fornire supporto psicosociale e rispondere ai casi più urgenti. Fino ad ora, sono stati identificati 9 bambini non accompagnati, 6 di questi sono stati riuniti alle loro famiglie, 2 famiglie sono state rintracciate, mentre un caso è ancora in via di gestione. Al campo di Badarash, l’UNICEF sta vaccinando i bambini, fornisce supporto psicosociale e sta lavorando per identificare e fornire orientamento ai bambini e alle madri che richiedono assistenza specializzata.
L’approvvigionamento idrico alla città di Al-Hasakeh è ripreso ieri grazie agli interventi di riparazione realizzati dai partner locali sulla rete elettrica alla stazione idrica di Allouk, sabato scorso. L’UNICEF ha fornito 16.000 litri di carburante che saranno utilizzati per il generatore di energia se la corrente elettrica dovesse interrompersi ulteriormente.
La stazione idrica di Allouk – che normalmente fornisce acqua a 400.000 persone, attualmente funziona solo al 50% della sua capacità normale. Solo metà dei pozzi (15 su 30) che riforniscono la stazione sono operativi. L’altra metà dei pozzi si trova in aree colpite dalle violenze in corso. L’elettricità presso i pozzi deve essere ripristinata per consentirne il funzionamento. L’UNICEF supporterà il lavoro dei partner per ripristinare questi 15 pozzi il prima possibile.
La fornitura di acqua alla città di Al-Hasakeh è al 70-80% circa rispetto ai livelli precrisi. Un terzo dell’approvvigionamento idrico cittadino proviene da fonti di acqua alternative – la stazione idrica di Al-Himme. Se la stazione di Allouk non tornerà di nuovo pienamente funzionante o se non pioverà molto, questa fornitura idrica non potrà proseguire per più di un mese. Le squadre per la riparazione hanno bisogno di accesso continuativo ad Allouk per riportarla alla capacità massima. È importante che non si verifichino altri danni alla stazione idrica – soprattutto per gli oltre 200.000 bambini che dipendono da essa. L’UNICEF chiede ancora una volta a tutte le parti in conflitto di fermare gli attacchi contro e attorno le infrastrutture civili, comprese le strutture idriche nella Siria Nord Orientale e ovunque nel paese.