Con Achille Lauro siamo di nuovo nel “1990”: il brano anticipa il prossimo disco di inediti
In questi ultimi mesi, Achille Lauro ci ha dimostrato che fare sempre quello che le persone si aspettano da te non è per niente divertente. Così ha stravolto tutto quello che si conosceva di lui, per reinventarsi e regalare cose sempre nuove. Prima è stata “Rolls Royce” a sconvolgere i suoi fan.
Dal palco del Festival di Sanremo, come spiega l’Agenzia Dire Giovani (www.diregiovani.it) Lauro ha sfidato ogni regola e ha aperto a una produzione totalmente rock, ben lontana dallo street rap e dalla samba trap che lo hanno reso famoso. Oggi, il 29enne torna con “1990” e cambia ancora pelle a pochi mesi dall’uscita del suo ultimo disco. D’altronde, alla presentazione di “1969” lo aveva promesso: di materiale inedito, nell’ultimo periodo, ne aveva collezionato parecchio
“1990” apre, così, a una nuova era: più pop, più patinata ma sempre accomunata dalla scrittura malinconica e poetica di Lauro. Alla base la produzione di Boss Doms e Gow Tribe, i fedelissimi che hanno aiutato il rapper nel rifacimento di “Be my lover” dei La Bouche. Per chi non lo sapesse, si tratta di un duo tedesco che nel 1994 arrivò al successo mondiale con questo brano e con “Sweet Dreams”. Già dai primi secondi della canzone si è catapultati in quegli anni e in un immaginario che appare chiaro anche se non li si è vissuti pienamente.
Achille ha presentato il brano in anteprima durante i suoi ultimi concerti. Ecco la performance di Roma. Il testo racconta di un amore ossessivo e possessivo. Il rapper lo aveva svelato in anteprima ai fan con un messaggio su Telegram.