Sugar tax: no dei consumatori e delle associazioni alla tassa sulle bevande analcoliche con aggiunta di zuccheri inserita nella bozza di Manovra
La sugar tax, ossia la tassa sulle bevande analcoliche con aggiunta di zuccheri inserita nella bozza di Manovra, vede la netta contrarietà dei consumatori italiani e delle associazioni che li rappresentano. Lo afferma il Codacons, pronto alle barricate contro il nuovo balzello.
“I consumatori italiani dicono “no” a priori alla sugar tax poiché è un evidente balzello ipocrita che crea pesanti discriminazioni nel comparto alimentare, in quanto varrà solo su pochi beni e non su tutti gli alimenti pericolosi per la salute umana, porterà ad una riduzione dei consumi e a un danno economico per le aziende del settore e per il paese, senza avere alcun effetto sul fronte sanitario – spiega il presidente Carlo Rienzi –. La tassa in questione non lancia alcun messaggio educativo e serve solo a fare cassa sulla pelle dei consumatori: non a caso all’estero tassazioni di questo tipo si sono rivelate un flop, non hanno migliorato lo stile alimentare dei cittadini e hanno creato danno all’economia, al punto da essere abbandonate da molti paesi”.
“Per tale motivo se il Governo introdurrà la sugar tax in Manovra siamo pronti a tutte le iniziative legali e non per contrastare questa assurda nuova tassa a carico dei cittadini” conclude Rienzi.
La misura nella manovra
A quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, sugar tax e la plastic tax restano nella manovra economica. La cedolare secca rimarrà al 10% (evitato l’aumento al 12,5) e “sarà permanente”. Durante la riunione, viene spiegato, è emersa “una forte volontà di tutte le forze politiche di non aumentare la tassazione sulla cedolare secca per il canone concordato”.