Malattie respiratorie terza causa di morte: esperti a confronto al XX Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana
Cosa c’è di più globalizzante dell’aria che respiriamo? E, anche dell’inquinamento atmosferico, delle condivisioni, degli scambi, delle connessioni e delle informazioni scientifiche, tutte facce della globalizzazione. Uno sguardo ampio, questo vuole essere il Congresso Nazionale AIPO, Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri: un’occasione per fare il punto sulle malattie dell’apparato respiratorio e una panoramica sulle novità più rilevanti e sui nuovi trattamenti che saranno presto disponibili. Circa 2000 specialisti italiani e stranieri si confronteranno su patologie che presentano un alto tasso di crescita dal punto di demografico ed epidemiologico, con un grande impatto emotivo e una ricaduta altrettanto significativa da un punto di vista sociale e della sostenibilità. Il Congresso AIPO 2019, si svolgerà presso la Fortezza da Basso dal 13 al 16 novembre prossimi.
Le malattie respiratorie rappresentano la terza causa di morte, dopo malattie cardiovascolari e tumori. La loro incidenza è in continuo aumento anche a causa di fattori quali fumo, inquinamento atmosferico e progressivo invecchiamento della popolazione. “La Pneumologia italiana è forte e si confronta con il resto del mondo. Come recita il titolo del Congresso, dobbiamo guardare ai progressi e alle nuove frontiere introdotte dalla globalizzazione” ha dichiarato Venerino Poletti, Presidente AIPO e del Congresso. “Questo si traduce nella presenza, in sede congressuale, di relatori internazionali che porteranno il punto di vista delle realtà con le quali siamo chiamati a confrontarci.”
La prima sfida, come ogni anno, è l’imminente stagione invernale con i continui e rapidi cambiamenti delle temperature che già mostra i suoi effetti. Ciò che preoccupa oltre ai semplici raffreddori o all’arrivo dell’influenza sono i contraccolpi sugli organi della respirazione: bronchite e broncopolmonite. Fumo, inquinamento, inalazione di sostanze tossiche ma anche virus e batteri irritano i bronchi. La bronchite è un’affezione molto comune con un’incidenza di circa 3000 casi su 100.000 abitanti. Oltre a chi abita in zone inquinate, i più esposti sono bambini, anziani, fumatori ma anche chi vive con un fumatore e chi già soffre di malattie polmonari. In Italia ogni anno i morti sono oltre 11.000 per broncopolmonite prevenibili con vaccinazione.
Tra le malattie respiratorie la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è una delle patologie più diffuse, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel 2020 diventerà la terza causa di morte e quinta causa di invalidità a livello mondiale. La prevalenza della BPCO aumenta con l’età fino a raggiungere il 10,8% negli ultrasettantacinquenni, rispetto al 3,1% di prevalenza generale. Il 10% di giovani tra i 20 e i 44 anni presentano segni della malattia (tosse ed espettorato senza o con ostruzione bronchiale (3,6%) sottolineando come la BPCO sia ampiamente sottostimata e sotto-diagnosticata, sempre secondo i dati OMS). Si stima che il 15-50% dei fumatori sviluppi BPCO nel corso della vita. Una volta diagnosticata, il paziente si rivela poco aderente con solo il 26% di soggetti che seguono le indicazioni mediche (OMS e Osservatorio Nazionale sull’impiego dei medicinali. Rapporto Nazionale 2015). Ma va anche ricordato che la BPCO è una patologia prevenibile e trattabile e, soprattutto, si può intervenire per rallentarne l’evoluzione.
Per quanto riguarda l’asma, in Europa sono oltre 30 milioni le persone che ne soffrono. In Italia l’incidenza è pari al 4,5% della popolazione, ossia circa 2,6 milioni di persone e una buona parte dei casi è causata dalla presenza di una o più allergie. L’asma grave invece riguarda fino al 10% della popolazione complessiva di asmatici e ha un importante impatto sulla qualità di vita delle persone che ne soffrono.
Si parlerà di scarsa aderenza alla terapia per patologie quali asma e BPCO. A questo proposito, Michele Vitacca, Direttore Dipartimento Pneumologia Riabilitativa ICS S. Maugeri Pavia e Responsabile UO di Pneumologia Riabilitativa Istituti Clinici Scientifici Maugeri, IRCCS Lumezzane, presenterà una campagna di sensibilizzazione, rivolta al cittadino, chiamata “ABCDEF del Buon Respiro”.
“L’idea è quella di far comprendere al paziente quali sono i suoi diritti ma anche i suoi doveri” spiega Vitacca. “Attraverso una comunicazione semplice, diretta ed efficace, vogliamo sensibilizzare il cittadino riguardo ai sintomi della malattia, riguardo al diritto ad accedere ai migliori servizi di cura e assistenza, alle migliori opportunità farmacologiche disponibili in ambito terapeutico indipendentemente dalla Regione in cui si vive e dalle modalità organizzative. Il cittadino ha diritto alla prevenzione, diagnosi, accesso ai migliori farmaci e alla riabilitazione e a essere seguito nel tempo tenendo conto delle sue fragilità. L’obiettivo è quello di arrivare ad avere un paziente che sia sempre più protagonista del percorso di cura in un processo che valorizzi le scelte consapevoli, le priorità assistenziali e il contesto di vita familiare” ha commentato Vitacca. La campagna di sensibilizzazione avrà una diffusione capillare secondo molteplici e differenti modalità.
D’attualità il capitolo dedicato alla medicina di genere e alla salute della donna. “In passato, in ambito medico, le differenze biologiche fra uomo e donna venivano completamente ignorate, ora sappiamo che sono differenti i modi di ammalarsi così come le reazioni ai farmaci e agli stili di vita” ha commentato Sara Tomassetti dell’Unità Operativa di Pneumologia degli Ospedali GB Morgagni di Forlì. “In particolare, si è visto come il fumo di sigaretta possa avere effetti diversi su uomini e donne. Negli ultimi 15 anni le diagnosi di tumore al polmone nelle donne sono drasticamente aumentate. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità indicano che in Italia vi sono 11,6 milioni di fumatori, di questi 4,5 milioni sono donne. In aumento soprattutto nel Sud Italia. Questi e altri dati saranno oggetto di dibattito e discussione durante le numerose sessioni dedicate all’oncologia toracica in occasione delle quali cercheremo di fare il punto sulle nuove opportunità terapeutiche legate soprattutto all’impiego dei farmaci immunoterapici” ha spiegato Tomassetti.
Durante il Congresso AIPO, si parlerà anche di malattie rare. Particolare attenzione sarà rivolta alla fibrosi polmonare idiopatica (IPF), malattia dei polmoni caratterizzata da una progressiva perdita della funzione respiratoria, che conduce alla morte generalmente per insufficienza respiratoria in media dai 3 ai 5 anni dopo la diagnosi, purtroppo solo circa il 30% dei pazienti sopravvive 5 anni dopo la diagnosi. Si calcola che in Italia circa 5.000 nuovi casi di malattia siano diagnosticati ogni anno. Si tratta della forma più grave tra le varie fibrosi polmonari e colpisce più spesso individui di sesso maschile, ex fumatori, generalmente dopo i 55 anni di età. Pur essendo considerata una malattia rara, l’IPF causa la morte in circa 20 persone ogni 100.000, con un’incidenza in continua crescita.
“Per i pazienti la partecipazione al Congresso della Pneumologia Italiana rappresenta un’opportunità di aggiornamento scientifico, nonché confronto e dialogo con le altre realtà associative” commenta Achille Abbondanza, Vicepresidente della Federazione Italiana IPF e Malattie Rare del Polmone. “Sono 25 le associazioni di pazienti che hanno promosso e sostenuto la realizzazione di un’iniziativa rivolta all’intera cittadinanza volta a sensibilizzare la popolazione generale sulle malattie che colpiscono i polmoni, patologie ancora sottostimate e poco conosciute. Per farlo il giorno 12 novembre attraverseremo, in sella alle nostre biciclette, il parco delle Cascine di Firenze con partenza e rientro alla Fortezza da Basso, sede del Congresso” ha spiegato Abbondanza.
Le malattie respiratorie hanno un impatto sostanziale sulla qualità di vita delle persone proprio perché legate all’atto principale di vita, il respiro, e rendono la vita impossibile a chi ne soffre, per questo i pazienti dovrebbero poter accedere a tutte le cure in grado di tenerle sotto controllo. “Come Associazione dei pazienti, prosegue Albino Sini membro dell’Associazione Italiana Pazienti BPCO ONLUS, ci poniamo l’obiettivo di promuovere l’informazione presso cittadini, pazienti e familiari e di stimolare tutte le misure socio sanitarie atte a migliorare l’assistenza dei malati e l’adozione di tutte le misure volte a un’efficace azione di prevenzione, ma il percorso è ancora lungo e tortuoso” conclude Albino Sini.