Dieta senza glutine inutile per i bambini in assenza di celiachia e se non raccomandata dallo specialista: i benefici sono scarsi
La dieta senza glutine è essenziale per i pazienti celiaci. Il cambio di regime alimentare è infatti l’unica terapia efficace. In Italia si stimano circa 600.000 casi, pari all’1% della popolazione, ma i diagnosticati ad oggi sono appena 190.000. In pratica il 70% dei celiaci non sa di avere questo problema, al contrario il 99% della popolazione che non è celiaca sembra appassionarsi ad una vita “gluten-free”. Il “no-glutine” è, infatti, un mercato in ascesa negli ultimi anni, con crescita di fatturato e proseliti spinti dalle celebrities: Gwyneth Paltrow, Victoria Beckham, Kim Kardashian, Lady Gaga, solo per citarne alcune. C’è anche chi pensa di impostare su una dieta senza glutine il regime alimentare dei propri bambini, seppur in assenza di celiachia. Cosa si rischia?
“In linea generale – raccomanda il Direttore della Pediatria dell’Ospedale Niguarda – tutte le diete che escludono alcuni alimenti, cosiddette “diete di eliminazione”, presentano dei rischi per i bambini, perché possono compromettere lo stato nutrizionale o l’equilibrio psicofisico. Pertanto, devono essere veramente necessarie”. E’ inoltre importante che i risultati siano sempre monitorati dal medico e che il miglioramento venga valutato in base a parametri oggettivi.
“La dieta gluten free è da osservare solo in caso di una diagnosi clinica di celiachia o di allergia al grano Ig-E mediata. Molto rara e da dimostrare è nel bambino la cosiddetta Sensibilità al glutine non celiaca– spiega lo specialista-. In questi soggetti non celiaci la dieta è invece stata invocata per contrastare disordini addominali funzionali, patologie neurologiche, psoriasi, fibromialgia. In molti di questi casi l’evidenza della sua efficacia è a dir poco debole. Con l’aggravante che non è priva di rischi. I prodotti senza glutine infatti possono avere un minore contenuto di micronutrienti (ferro, zinco, magnesio) e fibre e un contenuto più elevato di grassi, in ragione della necessità di rendere i cibi più compatti”.
Nonostante questi problemi e l’elevato costo di questa classe di prodotti dietoterapeutici, la dieta senza glutine è divenuta popolare come “dieta salutare”.
“Nonostante questa crescente domanda l’evidenza di benefici è scarsa – aggiunge il pediatra– Nessun effetto è dimostrato per esempio sulla capacità di far perdere peso. E’ stata prospettata l’induzione di un miglioramento del profilo glicemico, ma in realtà i prodotti senza glutine, perdendo la componente di grani integrali nel loro processing, sono responsabili di un rialzo glicemico postprandiale più elevato e in ultima analisi di una minore protezione verso le malattie cardiovascolari”. Per tutti questi motivi, oltre che per il rischio di oscurare la possibile diagnosi di celiachia, ridurre o eliminare il glutine dalla dieta senza una chiara indicazione clinica è una pratica da evitare.