Guido Venturini in mostra con Il Vivente: dal 9 Novembre all’1 Dicembre il noto designer dell’Alessi alle Pescherie di Lugo con una serie di dipinti
Sarà il designer di fama internazionale, Guido Venturini, a inaugurare, sabato 9 novembre, alle 17, con la mostra “Il Vivente”, la stagione espositiva autunnale delle Pescherie di Lugo, dove l’artista si presenta con una serie di suggestivi lavori pittorici. E’ dagli anni duemila, infatti, che Venturini ha esteso il suo interesse alla pittura a cui ormai si dedica totalmente. In veste di pittore collabora stabilmente con la prestigiosa galleria Salamon & C di Milano.
La mostra alle Pescherie, che rimarrà aperta fino all’1 dicembre, è curata da Giovanni Barberini, responsabile degli spazi espositivi della cittadina estense.
Di chiara ispirazione mistico/religiosa, l’esposizione è caratterizzata dalle opere di Venturini dedicate all’albero, uno stretto legame tra terra e cielo che costituisce l’asse del mondo, l’Axis Mundi. Questo tema è un argomento centrale di molte tradizioni religiose, compresa quella cristiana, che ritengono l’albero un simbolo decisivo della spiritualità. Per Guido Venturini l’albero conduce all’incontro con il Vivente. Dopo la successione delle rappresentazioni dell’albero nella sala delle Pescherie, si arriva nella Torre del Soccorso dove si può ammirare l’enorme tela che rappresenta il Cristo.
«In questa mostra lughese di Guido Venturini – commenta Giovanni Barberini – dopo la successione delle rappresentazioni dell’albero, nel dialogo serrato tra segno e luce si giunge, salendo alcuni scalini, all’enorme tela del Cristo. Un Cristo senza croce e sospeso nel vuoto, tessuto con fili di energia e luce nel buio, con le palme delle mani rivolte in alto nella tensione cosmica di collegare cielo e terra, quasi una sorta di Silver Surfer trasformato in simbolo universale. D’altronde nella tradizione cristiana l’albero della vita è, paradossalmente, al contempo simbolo del paradiso e della croce. E la vita più abbondante è sia quella del paradiso che quella donata agli uomini attraverso lo scandalo della croce». E Barberini conclude: «Scendiamo ora i gradini e torniamo alla sala degli alberi. Scendere ha un effetto benefico, l’urgenza e l’ossessione del salire sono svanite. E possiamo restare a contemplare questi alberi nella calma meridiana dove non c’è più nulla da raggiungere, nulla da conquistare. In una nota che Guido ha messo in epigrafe ai suoi quadri si legge: “Il miracolo è che possiamo vedere questi alberi e non chiederci più niente”. Questa nota è tratta da Ralph Waldo Emerson, poeta e pensatore americano dell’ottocento. E’ forse raggiunto il punto della quiete, dove l’immagine basta a se stessa dimenticando finalmente il complesso sistema dei suoi riferimenti simbolici».
La mostra è visitabile il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.