Tumore del fegato: gli antivirali per l’epatite C migliorano la sopravvivenza delle persone con neoplasia causata dal virus
Nel tumore del fegato causato dal virus dell’epatite C, l’utilizzo dei farmaci diretti contro il virus è in grado di migliorare significativamente la sopravvivenza dei malati. Ad affermarlo è un importante studio sugli antivirali presentato in occasione del congresso AASLD, l’American Society for the Study of Liver Diseases.
L’EPATITE C E’ UN FATTORE DI RISCHIO PER IL TUMORE DEL FEGATO
I dati parlano chiaro: il 70% dei casi di tumore del fegato, in particolare il carcinoma epatocellulare, sono causati dalla presenza del virus dell’epatite C. Attenzione però a conclusioni affrettate. Il tumore si sviluppa per effetto di un’infezione cronica del virus. Occorrono infatti decenni perché l’epatite C faccia il suo corso causando lo sviluppo del tumore al fegato.
GLI ANTIVIRALI CANCELLANO IL VIRUS
Fortunatamente negli ultimi 7-8 anni, grazie allo sviluppo dei farmaci antivirali ad azione diretta, la storia del trattamento dell’epatite C è cambiata radicalmente. Oggi con terapie che possono durare anche solo 8 settimane è possibile eliminare definitivamente il virus. Un ottimo risultato innanzitutto in chiave preventiva: curare l’epatite C significa ridurre le probabilità di carcinoma epatico e di tutte quelle patolgie correlate alla presenza del virus come diabete, insufficienza renale e problemi cardiovascolari.
NON SOLO EPATITE C. L’EFFETTO C’E’ ANCHE IN CASO DI TUMORE
Ma l’effetto degli antivirali non si ferma solo alla prevenzione di queste patologie. Queste molecole infatti si stanno dimostrando sempre più importanti anche per chi purtroppo ha già sviluppato un tumore del fegato causato dal virus dell’epatite C. “In passato -spiega Mindie Nguyen, professoressa presso la Stanford University e autrice dello studio- abbiamo visto che nei pazienti con carcinoma epatocellulare causato dall’epatite B, il trattamento di quest’ultima era in grado di migliorare significativamente la sopravvivenza. Da qui è nata l’idea di verificare l’effetto degli antivirali anche nei casi collegati alle infezioni da epatite C”.
Per farlo gli scienziati statunitensi hanno esaminato i dati provenienti da oltre 1600 pazienti con tumore del fegato. Divisi in due gruppi, il primo in aggiunta alle terapie oncologiche ha ricevuto un trattamento con antivirali per la cura dell’epatite C; il secondo invece ha continuato con le terapie classiche senza aggiunta di antivirale. “Dalle analisi è emerso che in quei pazienti in cui il virus non era più rilevabile, sintomo che l’infezione da epatite C era stata trattata con successo, la mediana di sopravvievenza a 5 anni dalla diagnosi è passata da 26 a 44 mesi. Ben 18 mesi in più rispetto al gruppo dei malati non trattati”.
MIGLIORARE LA FUNZIONE DEL FEGATO
I risultati ottenuti indicano dunque chiaramente che laddovè è possibile -in base all’evoluzione della malattia e allo stato di salute del paziente- nei casi di tumore al fegato correlati all’epatite C è utile l’utilizzo degli antivirali ad azione diretta. Il prossimo passo sarà ora quello di comprendere le ragioni di questo successo. “A nostro parere -conclude l’esperta- l’eliminazione del virus porta ad un miglioramento dello stato infiammatorio e della funzione epatica. Da qui il miglioramento nella sopravvivenza alla malattia”.
Articolo a firma di Daniele Banfi pubblicato il 11/11/2019 da Fondazione Umberto Veronesi. Link: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/tumore-del-fegato-gli-antivirali-per-lepatite-c-migliorano-la-sopravvivenza.