Ipotiroidismo: arriva prima terapia liquida senza alcool


Ipotiroidismo: AIFA ha approvato una nuova formulazione della levotiroxina liquida, senza alcool e con dosaggio su misura per ciascun paziente

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato l’immissione in commercio di una nuova formulazione della levotiroxina liquida, senza alcool e con una forma farmaceutica che consente di ottenere il dosaggio su misura/personalizzato per ciascun paziente che soffre di ipotiroidismo.

Il nuovo farmaco, in fascia A, (TIfactor, Savio Pharma) è arrivato nelle farmacie di tutte le Regioni italiane nel corso del mese di ottobre. E’ indicato per il trattamento dell’ipotiroidismo (congenito o acquisito), gozzo non tossico diffuso, gozzo associato a tiroidite di Hashimoto, nella terapia soppressiva nel tumore della tiroide.

Nel trattamento dell’ipotiroidismo, negli ultimi anni, si sono fatti molti passi avanti nel rendere disponibili formulazioni di levotiroxina sodica, farmaco di riferimento per questa patologia, che rispondono meglio alle esigenze dei pazienti e capaci di migliorarne l’aderenza terapeutica, requisito fondamentale per una terapia che dovendo essere assunta a vita dovrebbe – idealmente – essere semplice come bere un bicchiere d’acqua.

“La cura dell’ipotiroidismo è consolidata – ormai da oltre 60 anni dal suo primo utilizzo nel 1953 – e si basa sull’impiego della levotiroxina” – spiega Paolo Vitti, Direttore Endocrinologia – Azienda Ospedaliera Università di Pisa e Past President SIE, Società Italiana di Endocrinologia. “Oggi sono disponibili diverse formulazioni: compresse, capsule gel e soluzione liquida. La levotiroxina deve essere assunta la mattina a digiuno e si deve attendere una mezz’ora prima di poter fare colazione affinché il farmaco venga completamente dissolto e assorbito senza interferenze date dall’introduzione di alimenti o bevande che potrebbero contrastare l’assorbimento del principio attivo. La formulazione liquida viene assorbita più facilmente e offre vantaggi per i soggetti affetti da gastrite, celiachia, intolleranza al lattosio, infezioni da Helicobacter Pylori o che assumono farmaci che possono interferire e rallentare l’assorbimento gastrico del principio attivo”.

Un’altra difficoltà della terapia con la levotiroxina è la ricerca del corretto dosaggio che, per ciascun paziente, deve essere personalizzato secondo le caratteristiche e lo stato: l’età, il peso, il genere, pianificazione di una maternità, menopausa, comorbilità e tutta un’altra serie di caratteristiche. È una fase difficile, lo sanno bene i pazienti che spesso per arrivare a stabilire il corretto dosaggio impiegano diversi mesi, a volte anni, proprio perché anche variazioni minime del farmaco, in eccesso o in difetto, possono creare tanti disturbi. “Stiamo infatti parlando di piccole quantità, microgrammi, di un ormone così determinante per la salute, l’equilibrio funzionale e il benessere dei pazienti. Il nuovo farmaco, attraverso l’impiego di una siringa per somministrazione orale (compresa nella confezione del farmaco) consente il rilascio della dose personalizzata di levotiroxina” prosegue Paolo Vitti.

“Quando la tiroide non funziona, tutto l’organismo va in sofferenza” – conclude Paolo Vitti. “La tiroide contribuisce a regolare i processi metabolici, la contrattilità cardiaca, il tono dei vasi, i livelli di colesterolo, il peso corporeo, la forza muscolare, il trofismo della pelle e dei capelli, la vista, il ritmo delle mestruazioni, lo stato mentale e ancora tante altre funzioni: un vero motore che deve lavorare al meglio per mantenere in perfetto equilibrio l’organismo”.