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Riforma della giustizia: maggioranza spaccata

Il centrodestra presenta una mozione di sfiducia per il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dopo le polemiche per le scarcerazioni dei boss mafiosi

Maggioranza spaccata sulla riforma della giustizia: nessun accordo con il M5s, convergono Pd, Iv e Leu. Resta sul tavolo il nodo della prescrizione

Ancora nessun accordo sulla riforma della giustizia in maggioranza. Al termine della riunione di Palazzo Chigi Pd, Italia viva e Leu chiedono al ministro della giustizia Alfonso Bonafede “un passo avanti nella previsione di garanzie processuali”, spiega al termine il sottosegretario Andrea Giorgis.

In altre parole resta sul tavolo il nodo della prescrizione e oggi sono state palesate le posizioni differenti del ministro e dei M5s da una parte e di Pd, Iv e Leu dall’altra, che hanno mostrato, a quanto apprende l’agenzia Dire, una sostanziale convergenza tra loro.

La previsione dell’interruzione dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado, come prevede la riforma che entra in vigore il 1 gennaio 2020, rischia di allungare i tempi dei processi, sostengono i partiti di maggioranza. Inoltre priva di garanzie gli imputati rispetto a questo rischio. Per impedirlo bisogna assicurare “garanzie e meccanismi che assicurino che il processo non duri all’infinito”, spiega Michele Bordo del Pd. La riunione e’ aggiornata a martedi’ prossimo.

La sintesi di Andrea Giorgis, riportata dall’Agenzia Dire (www.dire.it): “Le posizioni sono ancora distanti ma cerchiamo di coniugare rapidita’ dei processi e la previsione di un meccanismi che assicurino che un processo non duri all’infinito. Chiediamo un passo avanti nelle garanzie processuali”.

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