Tumore del retto: chirurgia robotica arma in più


Tumore del retto: la chirurgia robot assistita sembra essere un’arma in più. Consente di preservare terminazioni nervose molto importanti

Tumore del retto: la chirurgia robot assistita sembra essere un’arma in più. Consente di preservare terminazioni nervose molto importanti

In certi casi di tumore del retto, che colpisce la parte finale (gli ultimi 15 cm circa) dell’intestino, la chirurgia robot assistita sembra essere un’arma in più. E’ quello che stanno verificando gli specialisti della Chirurgia Generale Oncologica e Mininvasiva dell’Ospedale Niguarda.

Tumore del retto: l’intervento col robot

C’è bisogno di una tecnologia speciale, ovvero il robot. Questo macchinario è costituito da quattro braccia meccaniche alla cui estremità vengono montati i diversi strumenti chirurgici necessari, tra cui c’è anche una micro-telecamera. Questi a loro volta sono inseriti attraverso delle piccole incisioni nel corpo del paziente. A distanza di qualche metro c’è la consolle di comando, dove è seduto il chirurgo che vede su un visore particolare il campo operatorio, filmato in tempo reale dalla telecamera, e manovra le braccia del robot.

Visione ingrandita

Il campo operatorio è visualizzato con una modalità che offre molti vantaggi. Infatti, anche la più piccola struttura anatomica viene ingrandita, è come avere un effetto zoom che certamente consente di essere ancora più precisi. A questo si aggiunge una visuale in 3D che permette di muoversi più agevolmente nei differenti piani chirurgici. Ad esempio con la chirurgia laparoscopica, in cui il campo operatorio è visualizzato su uno schermo in due dimensioni, viene a mancare la profondità. A questo si aggiunge anche la possibilità di movimento degli strumenti, che è più fine ed articolato con il robot.

I possibili vantaggi

Nella zona in cui si va ad intervenire ci sono delle terminazioni nervose molto importanti per le funzioni urinarie e per quelle legate alla sessualità. Preservare queste strutture intatte è di estrema importanza per limitare possibili complicanze come incontinenza e problemi di erezione nel maschio. Dallo studio che si sta conducendo in cui sono messe a confronto le tre tecniche-chirurgia classica, laparoscopia e chirurgia robotica- pare che ci sia un’incidenza ridotta delle complicanze che possono minacciare la continenza e la sessualità per chi viene operato con il robot. Ovviamente tutte e tre le tecniche hanno stessa efficacia dal punto di vista oncologico.

Le indicazioni

Generalmente è una via percorribile nei casi in cui ci sia un tumore localizzato solo al retto, in cui non ci siano infiltrazioni agli organi circostanti. Nei casi di malattia più estesa, infatti, perché la chirurgia sia efficace, c’è bisogno di una rimozione a più ampio raggio che interessi anche altri organi. Perciò, di solito, si utilizza la chirurgia classica, quella chiamata “open” o laparotomica.