Botulismo alimentare: la prevenzione è fondamentale


Botulismo alimentare: come prevenire la malattia che porta a paralisi causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum

Botulismo alimentare: come prevenire la malattia che porta a paralisi causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum

Il botulismo è una malattia che porta a paralisi causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo vive in assenza di ossigeno e produce spore che possono resistere all’ambiente esterno anche per un lungo periodo.
Il batterio può trovarsi in cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica ma anche, in qualche caso, industriale. Le conserve preparate in casa, per esempio la verdura sott’olio, sono uno dei prodotti in cui più facilmente si può trovare la presenza della tossina botulinica.

20-30 casi l’anno

Il Clostridium botulinum può produrre diverse tossine, solitamente designate con le lettere, dalla A alla F. Le tossine A, B, E e F sono quelle responsabili del botulismo nella forma che interessa gli esseri umani. Ne bastano pochi nanogrammi, una dose piccolissima, per causare la malattia. Ogni anno in Italia si verificano mediamente tra i 20 e i 30 casi d’intossicazione.

Sintomi

Il botulismo alimentare può colpire individui di tutte le età e non è trasmissibile da persona a persona. Solitamente si manifesta molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni dall’ingestione della tossina. Tuttavia, mediamente, la finestra di comparsa dei sintomi è compresa tra le 12 e le 36 ore. Le persone che hanno ingerito la tossina vanno incontro ad una paralisi neurale, ovvero annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica ad ingerire. Ma anche secchezza della bocca e debolezza muscolare.
Nei casi più severi, la paralisi può interessare i muscoli coinvolti nella respirazione: se si presenta questa eventualità, il paziente va assistito con la ventilazione meccanica.

Un siero anti-botulinico

Il trattamento della tossina botulinica è possibile solo con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. La maggior parte dei pazienti va incontro a guarigione dopo settimane o mesi di terapia di supporto. Il siero anti-botulinico è disponibile presso il Ministero della Salute, che lo invia con la massima tempestività al centro richiedente.

Prevenire il botulismo

È bene, spiegano gli specialisti del Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda, attenersi ad alcuni accorgimenti soprattutto nella produzione di conserve domestiche, facendo assoluta attenzione alle norme igieniche per evitare la presenza del batterio e soprattutto delle spore nelle varie fasi di preparazione e conservazione. La tossina botulinica viene distrutta dal calore ma le spore resistono all’ebollizione (4 minuti a 120° e alcune ore a 100°) per questo una singola bollitura per 10 minuti dei cibi in vasetto e in scatola distrugge la tossina e il batterio, ma non offre garanzia assoluta di sterilizzazione nei confronti delle spore che, in condizioni favorevoli , possono portare allo sviluppo della tossina. Solo 2-3 bolliture ripetute ad intervalli di 24 -48 ore o il trattamento industriale in autoclave garantiscono una vera e propria sterilizzazione.

Altri fattori importanti sono l’acidità e il contenuto in sale che inibiscono la possibilità di sviluppo delle tossine in alimenti aciduli come le conserve di pomodoro e nei prodotti in salamoia. Infine – in generale – è importante non consumare conserve che, all’apertura, siano maleodoranti o che presentino contenitori rigonfi in modo anomalo.