Sardine in piazza a Modena, l’indagine sul caso Open Arms e la querela di Ilaria Cucchi: il leader della Lega Matteo Salvini sotto attacco
Il popolo delle sardine che dopo Bologna scende in piazza anche a Modena. L’indagine per sequestro di persona sul caso della Open Arms. La querela di Ilaria Cucchi dopo la sentenza sulla morte del fratello Stefano. Sono giorni critici per il leader della Lega, Matteo Salvini, impegnato in questi giorni in Emilia-Romagna dove a Gennaio si andrà al voto per le regionali.
Salvini in piazza con le sardine
A Modena “ho preferito le aziende alle sardine, con tutto il rispetto delle sardine ci sono più problemi in aziende in difficoltà, che in piazza”. A Rimini per il congresso nazionale del Sap, il leader della Lega, Matteo Salvini, commenta con i giornalisti il movimento che lo “accompagna” ultimamente nel suo tour elettorale in Emilia-Romagna. E per il prossimo appuntamento di domenica proprio a Rimini sottolinea che “ci vado anche io in piazza con loro”, ma non per uno scontro.
“Io vado a proporre perché queste sono piazze contro, io vengo a Rimini per, vado a Firenze per, sono stato a Modena per. Le piazze contro sono rispettabili e sono curioso di sapere qual è la proposta”, conclude Salvini.
L’indagine sul caso Open Arms
Altro fronte è quello che ha aperto la Procura di Agrigento: ha iscritto l’ex ministro dell’Interno nel registro degli indagati per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio nel caso Open Arms. La nave, con 164 migranti a bordo, restò per circa venti giorni al largo di Lampedusa: le condizioni a bordo erano disperate, ma Salvini negò il permesso di attraccare.
“Ho fatto quello che gli italiani mi chiedevano di fare, ho difeso i confini, inizio a essere stufo”. ha risposto il segretario della Lega.
“Mi domando se in Procura non abbiano cose più serie di cui occuparsi. Usano denaro pubblico, prima o poi mi verrà voglia di chiedere conto di come lo usano“. Infatti, aggiunge, “è la seconda, la terza, la quarta, la quinta inchiesta, magari chiederemo conto a qualcuno di come utilizzano il tempo e il denaro che i cittadini italiani investono in giustizia perché temo che ad Agrigento e in Sicilia ci siano temi ben più gravi che non rompere le scatole a Matteo Salvini”.
“Altra indagine, altro processo per aver difeso i confini, la sicurezza, l’onore dell’Italia? Per me è una medaglia! Rifarei e rifarò tutto. #portichiusi. P.s. Ma in Procura ad Agrigento non hanno problemi più gravi di cui occuparsi?”, aveva twittato stamani.
La querela di Ilaria Cucchi
“Il signor Matteo Salvini non può giocare sul corpo di Stefano Cucchi. Non posso consentirglielo. Stefano Cucchi ha sbagliato ed avrebbe dovuto pagare ma non morire in quel modo – dice ancora – Il giorno in cui viene pronunciata la sentenza ha il coraggio di dire quelle parole come se fosse al bar e parlasse ai suoi amici? Sono solo una normale cittadina ma non posso fare altro che querelarlo. Mi piacerebbe tanto che l’attuale Ministro dell’Interno sostituisse la costituzione di parte civile fatta proprio dal signor Salvini con la propria. Non sono un avvocato ma forse potrebbe essere possibile. Ed ora che i leoni da tastiera si scatenino pure con le loro menzogne sempre più raffinate e costruite ad arte. Io vado avanti” aveva scritto Ilaria Cucchi nei giorni scorsi.
“Dopo Carola Rackete, mi querela la signora Cucchi? Nessun problema, sono tranquillissimo, dopo le minacce di morte dei Casamonica e i proiettili in busta, non e’ certo una querela a mettermi paura. Spero che il Parlamento approvi subito la legge ‘droga zero’ proposta dalla Lega, per togliere per sempre ogni tipo di droga dalle strade delle nostre citta’” era stata l’immediata replica di Salvini.
Oggi sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Camera, Roberto Fico: “Massima solidarietà da tutti i punti di vista a Ilaria Cucchi, in passato l’ho anche invitata alla Camera e ho fatto proiettare il film su Stefano Cucchi. Con questa sentenza ha ottenuto giustizia ma il povero Stefano è morto”.