Valli Cupe: il sindaco Torchia difende Sersale. La vicenda inizia a farsi complicata: rischio di stracciare le schede elettorali
È incominciato il botta e risposta tra il consigliere di Forza Italia Tallini e il sindaco di Sersale Salvatore Torchia. Spunta una dichiarazione di una ragazza della cooperativa che lavorava a gomito con il direttore Carmine Lupia. E la faccenda, incomincia a complicarsi per chi credeva che il silenzio avrebbe calato il sipario di una storia alquanto macchinosa “per lesa maestà”.
La diatriba tra il consigliere regionale di Forza Italia e il sindaco Salvatore Torchia sembra elevare i toni verso una riappacificazione impossibile. Eppure: “Ci eravamo tanti amati” quando all’inizio di un percorso per la stabilizzazione giuridica della riserva il consigliere Domenico Tallini era di casa in quel paesino, presilano che tanto gli stava a cuore, Sersale. E, neppure il governatore Oliverio che dovrebbe sedare gli animi di questa controversia, pare non voler metterci mani, come per dire “ fatti vostri…”. Forse troppo impegnato a trovare proseliti per l’imminente campagna elettorale.
In un’interminabile intervista fatta su Calabria sette Tallini difende il suo operato di Valli Cupe, sciorinando carte e documenti sostenendo il suo, non solo contributo all’ormai famoso patrimonio floro faunistico, ma che ne se ne aggiudica la fattibilità legislativa. Insieme al direttore Carmine Lupia che ha dato le dimissioni nel mese di luglio: “Perché è venuta meno la serenità per portare avanti la mission”. Il quale, ha in assoluto competenze decisionali, coordina la stesura del piano di assetto naturalistico, e del regolamento della riserva, oltre all’attività di direzione, gestione, pianificazione, spese e anche l’acquisto di fabbricati. Di uno in particolare a Sersale di 32 mila euro. Quindi, chi poteva intralciare il suo potere? Ma ancora non è chiaro quanto percepiva per la direzione di Valli Cupe il dottor Lupia. Anche se questo è il fattore meno dominante se le denunce che fioccano da una parte e dall’altra incominciano a fare emergere gli scheletri che, forse, qualcuno ha voluto tenere segregati nell’armadio.
Insomma, chi è amico di Sersale sarà nemico di Tallini? E’ sicura una cosa, il popolo della comunità montana, non dimentica il torto subito, un diritto conquistato che creerà qualche danno socio-economico. Anche la proloco presa di mira per le “festicciole, sciala popolo” dice Alessandro Galeano presidente dell’associazione che riconosce il merito dell’attuazione della legge regionale ma “non permetto che sia condizionata l’attività socio culturale”.
Mentre oggi, la gestione della riserva passa a un ente come Lega Ambiente che sicuramente non conosce il territorio e, non ha interessi a migliorare il management. “ i Valli cupe te poi scordare”gli hanno detto al sindaco Torchia nel mese di ottobre, ma lui estraneo ai fatti restò di stucco, incominciando a insospettirsi indagò. Ma sarà anche una ripicca per le recenti elezioni europee di cui Torchia non ha condiviso le linee guida di Tallini, (poi minacciato da questo? Ma sarà una “vendetta” come afferma il sindaco? Parliamo di una legge regionale appena attuata del 2016 che cambia le carte in tavola.
L’Ente giuridico non sarà più il comune di Sersale per ciò non gestisce più la riserva. E’ una guerra crudele secondo l’amministrazione comunale ma anche “una lesa maestà” per le questioni sollevate. Per le Inadempienze, spunta una lettera dell’ex vescovo di Crotone Don Mimì, che senza nulla sapere dei fatti benedice il suo pupillo agro forestale. Insomma, botta e risposta senza limiti che arrivano in tribunale, sono già tre le denunce fatte dall’amministrazione. In conferenza stampa spunta una dichiarazione di una dei tre ragazzi della cooperativa. Sottovoce, intimorita, mormora che oltre a fare acquisti sproporzionati a costo della cooperativa, a volte, dovevano anticipare con soldi personali alcune spese. Ma erano anche invitati a fare qualche regalino a Carmine Lupia. A quel punto, la platea zittisce e ingoia un rospo poco gradito.
DICHIARAZIONE DELL’EX DIRETTORE DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE VALLI CUPE DOTT. CARMINE LUPIA
“In relazione ad alcuni passaggi della conferenza stampa che l’Amministrazione comunale di Sersale ha tenuto sabato 23 novembre sulla vicenda delle Valli Cupe, in difesa della mia reputazione umana e professionale nonché della serenità della mia famiglia, ribadisco che, nello svolgimento delle funzioni di direttore della Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe, ho sempre agito nel massimo rispetto della legalità e della trasparenza amministrativa. Inoltre, visto che, nel corso della stessa conferenza stampa, la signora Enza Berlingò, socia della cooperativa ‘Segreti Mediterranei’, ha falsamente sostenuto che il sottoscritto avrebbe ricevuto dalla stessa cooperativa dei ‘… riconoscimenti materiali non certificati e non tracciabili …’, ritenendo i contenuti della suddetta affermazione contrari a verità e gravemente diffamatori, comunico di aver conferito, oggi stesso, mandato ai miei legali di depositare, già nella giornata di lunedì 25 novembre, apposito atto di esposto-querela presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Catanzaro nei confronti della signora Berlingò. Rilevo, inoltre, che per le ‘Valli Cupe’ e il loro sviluppo mi sono prodigato con tutte le mie energie al fine di permettere al territorio di Sersale e del comprensorio di raggiungere risultati positivi, sia in termini di ricadute economiche che di immagine, anche con riconoscimenti internazionali. Registro, attualmente, a seguito di comportamenti tipici di noi calabresi, che spesso non riusciamo a volare alto, un immiserimento della questione ‘Valli Cupe’, trasformata, nello stato delle cose, da risorsa per l’intera regione a problema mal gestito e che provoca in me e nei cittadini il sentimento dello squallore e della desolazione. Per tale ragione, quindi, ho deciso di tirarmi fuori completamente da battaglie, polemiche, pettegolezzi e quant’altro e di non rispondere ulteriormente, se non attraverso i miei avvocati per tutte le diffamazioni che ho subito e che dovessi subire, ad eventuali attacchi di basso profilo sulla mia persona e sul mio specchiato operato quale direttore della Riserva. Aggiungo infine, che non permetterò a nessuno di infangare il mio buon nome e quello della mia famiglia e tutelerò nelle sedi giudiziarie opportune le mie ragioni e i miei diritti”.
Dott. Carmine Lupia