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Incontinenza: il fisioterapista è strategico

Per il fisioterapista di comunità servono delle norme: parla Melania Salina, vicepresidente Commissione d'Albo Nazionale Fisioterapisti

Incontinenza: firmato un Protocollo Fincopp-Aifi, il fisioterapista è strategico assieme agli altri professionisti per un trattamento a 360 gradi

Multidisciplinarietà, ruolo della formazione, sinergia tra diverse professioni sanitarie per un trattamento a 360 gradi. Perché l’incontinenza si cura e il fisioterapia costituisce il primo approccio terapeutico per la cura dell’incontinenza urinaria, migliorando o risolvendo il disturbo. Sono tre le grandi direttrici affrontate nella tavola rotonda ‘Pianeta incontinenza – Il parere delle professioni sanitarie’, organizzata all’interno dei ‘Primi Stati generali dell’Incontinenza e Disfunzioni del pavimento pelvico’, promossi a Roma dalla FINCOPP nell’auditorium del Ministero della Salute.

“Dobbiamo ragionare insieme, tra categorie, per creare un approccio sistemico e multidisciplinare al trattamento delle disfunzioni del pavimento pelvico e decidere quali sono le linee di intervento specifiche”, ha spiegato alla Dire (www.dire.it) il presidente di AIFI, Mauro Tavarnelli, presente al tavolo insieme ai rappresentanti di FNOPO e FNOPI. E’ sulla formazione che si incentra il dibattito, in particolare sui master. “Tutti devono dare un contributo, senza creare gerarchie, e impegnarsi nella scrittura delle linee di intervento. Personalmente mi sono sempre battuto, incontrando resistenze, perché ci fosse un master unico, strutturato in tutta Italia in modo multidisciplinare e multiprofessionale a base comune, con successivi indirizzi. Credo sia necessario fare un passo indietro con umiltà, ricominciando a chiarire livelli di competenza ben definiti”.

Un appello accolto dal presidente di FINCOPP, Francesco Diomede, che ha auspicato la fine “dei dissidi tra le categorie e il raggiungimento di un accordo, altrimenti si rischia che sul tema intervenga in autonomia il MIUR”. Utile allo scopo potrebbe rivelarsi, la speranza di Diomede, il protocollo firmato sia con AIFI che con FNOPO. L’intesa triennale firmata con i fisioterapisti, nel dettaglio, prevede la realizzazione di “sinergie di grande efficacia a sostegno delle persone che soffrono di incontinenza e disfunzioni del pavimento pelvico”.

Gli strumenti adoperati possono essere attività di informazione, progetti di formazione per operatori e professionisti sanitari, ma anche rivolti a sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica con attività di stimolo orientate a rendere accessibili le cure finalizzate a migliorare la qualità di vita delle persone. A queste iniziative si affiancano attività volte al processo di produzione o adattamento di linee guide nazionali e internazionali e alla realizzazione di PDTA nazionali e al conseguente recepimento a livello regionale. Da parte sua AIFI promuoverà la partecipazione dei fisioterapisti alla realizzazione dei tavoli di lavoro regionali previsti nell’accordo Stato-Regioni del 24 gennaio 2018 e dei Centri di primo, secondo e terzo livello. Dal protocollo emerge l’importanza del ruolo del fisioterapista nel trattamento di una patologia che solo in Italia colpisce almeno 5 milioni di persone tra uomini, donne e anche bambini. Come ha spiegato Elia Bassini, la referente del Network di Interesse Specialistico Pavimento Pelvico di AIFI, il professionista, infatti, “può fare tantissimo nei casi di incontinenza, sia quella urinaria femminile che quella maschile. Il fisioterapista è una figura strategica perché con il suo intervento può lavorare sia per fare prevenzione, ad esempio nel caso di un intervento chirurgico programmato preparando la persona, sia come prevenzione in gravidanza o in menopausa, dove possono evidenziarsi molti sintomi. Ma soprattutto nella cura e nella presa in carico del paziente”.

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