L’espresso italiano patrimonio Unesco, tutti d’accordo: c’è l’ok bipartisan. La battaglia incassa il sostegno di tutte le forze politiche
Una tazzina di caffè mette tutti d’accordo. Arriva il sostegno bipartisan alla richiesta di riconoscere la bevanda più bevuta al mondo, dopo l’acqua, come patrimonio dell’umanità. La battaglia, che si annuncia difficile, arriva alla Camera dove incassa il sostegno di tutti le forze politiche. Il Consorzio di tutela del caffè espresso avanza la domanda all’Unesco per valorizzare un rito italiano, ma anche un patrimonio culturale e del territorio che coinvolge tutto lo stivale.
Tra i deputati che assicurano il loro impegno, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it), ci sono Anna Chiara Gadda di Italia Viva, Flavia Piccoli Nardelli del Pd, Federico Fornaro di Lau, Filippo Gallinelli del MoVimento 5 Stelle, Franco Manzato della Lega fino a Luca De Carlo di Fratelli d’Italia.
Il 95% degli italiani beve abitualmente il caffè, principalmente tra le mura domestiche, ma il paese europeo con un maggiore consumo procapite risulta a sorpresa la Finlandia. Il settore in Italia vede 800 torrefazioni con circa 7.000 addetti e oltre 150.000 pubblici esercizi per un consumo annuale pro capite di caffè che sfiora i 6 chilogrammi. L’espresso italiano si distingue per la crema e per la macinatura al momento.