Sanremo 2020. Chiara Ferragni: “Colpita dall’aggressività Codacons nei miei confronti”. L’associazione dei consumatori: “Niente di personale”
Nelle ultime ore è circolata di nuovo la notizia di una possibile partecipazione di Chiara Ferragni alla 70ma edizione del Festival di Sanremo in veste di valletta. Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), non ritenendo l’imprenditrice digitale un modello da seguire, avrebbe minacciato di procedere per vie legali qualora la Rai e Amadeus avessero confermato questa scelta.
La CEO di Tbs Crew e di Chiara Ferragni Collection non ci sta, come spiega l’Agenzia Dire (www.dire.it), e risponde “all’aggressività” del Codacons attraverso un comunicato stampa:
“Sono molto colpita del tempo e dell’aggressività che nelle ultime settimane il Codacons ha destinato alla mia persona e ai progetti che mi riguardano con dichiarazioni infondate e dal contenuto diffamatorio, che screditano me e comunicano ai consumatori informazioni errate. E’ stato consigliato alla Rai di ‘individuare modelli più adatti all’interno di programmi diretti ad un vasto pubblico’ insinuando in maniera arbitraria che io sia un modello sbagliato. Ulteriore diffamazione è stata rivolta a ‘Chiara Ferragni – Unposted’, che viene definita in maniera totalmente denigratoria ‘pseudo-documentario […] Sono rammaricata di come una associazione che tanto ha fatto e tanto fa ogni giorno per noi consumatori non abbia mai cercato un confronto con me e le mie società per delineare nuove regole a tutela del consumo, ma abbia invece scelto la via dei comunicati ostili e infruttuosi. Spero che il Codacons continui a lavorare per tutelare i consumatori. Io sono pronta a dare la mia disponibilità“.
La replica dell’associazione
Il Codacons risponde a Chiara Ferragni, che ha diffuso oggi un comunicato stampa per difendersi dalle iniziative annunciate dall’associazione dei consumatori in caso di una sua partecipazione al Festival di Sanremo.
Non abbiamo niente di personale contro la Ferragni, e le nostre critiche non sono dirette alla persona quanto ai suoi comportamenti, che riteniamo diseducativi proprio perché la nota influencer rappresenta un esempio per tantissimi giovani che la seguono e la eleggono a modello da imitare e a cui ispirarsi – spiega il Codacons – Il nostro scopo è sempre e solo il rispetto della legalità, anche nel mondo virtuale come quello dei social network, dove si applicano le stesse regole e le stesse leggi che vigono nel mondo reale. Ed è stato proprio il Codacons a sollevare per la prima volta in Italia il problema della pubblicità sui social network che ha portato nel luglio 2017 l’Antitrust ad intervenire “bacchettando” vip ed influencer vari – Ferragni compresa – che colpivano i propri follower con messaggi pubblicitari occulti.
Ed è quindi su tale aspetto che muoviamo critiche – e denunce depositate dinanzi le competenti autorità – alla Ferragni: non è possibile pubblicare su Instagram foto di bambini a scopo commerciale, perché esistono delle leggi specifiche che tutelano la privacy dei minori. Diffondere sul web le foto del figlio Leone che indossa abiti griffati, per pubblicizzare questa o quella marca, rende a nostro avviso la Ferragni un modello diseducativo per i giovani. Così come l’influencer si rende diseducativa quando associa il proprio nome ad un’acqua minerale venduta a 8 euro la bottiglia, o quando organizza una festa al supermercato dove viene sprecato inutilmente del cibo.
Siamo pronti ad un sereno confronto con Chiara Ferragni, e a collaborare per migliorare il mondo dei social network, ma prima la nota infuencer deve rimuovere dal proprio profilo Instagram tutte le foto del figlio, dimostrando di voler rispettare le leggi vigenti e la volontà di diventare un modello virtuoso per i giovani – conclude il Codacons.