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Prescrizione: Di Maio e Di Battista sfidano il Pd

Di Maio: “Sulla prescrizione non si discute, dall’1 gennaio diventa legge”. Di Battista fa da sponda: "Ha ragione". Ira del Segretario del Pd Zingaretti

Di Maio: “Sulla prescrizione non si discute, dall’1 gennaio diventa legge”. Di Battista fa da sponda: “Ha ragione”

“La nostra riforma dal primo gennaio diventa legge. Su questo non discutiamo. Se il Pd poi vuol votare una legge con Salvini e Berlusconi per far tornare la prescrizione com’era ideata da Berlusconi sara’ un Nazareno 2.0, ma non credo avverra’”. Lo dice Luigi Di Maio al Gr1 su Radio1 Rai.

 M5S: “ANCORA UNA VOLTA SIAMO SOTTO ATTACCO SU RIFORMA”

“Ci risiamo. Ancora una volta siamo sotto attacco sulla riforma della prescrizione. E, ancora una volta, stentiamo a comprenderne le ragioni”. Cosi’ il M5s sul Blog delle stelle. “L’Anm (Associazione nazionale magistrati) ha, da ultimo, dato il suo sostegno alla norma Bonafede- aggiungono-. Diversi magistrati di alto lignaggio hanno tutti parlato di una legge che serviva all’Italia per metterla al pari degli altri Stati e smentiscono ogni previsione apocalittica a proposito della sua entrata in vigore. La sostengono i familiari delle vittime che, seppur non riguarderà i loro casi, non vogliono che la beffa che è capitata (o può capitare) a loro, possa accadere ad altri. La sostengono, anche a leggere diversi sondaggi d’opinione, la grande maggioranza degli italiani”.

Quindi, proseguono i 5 stelle, “perché tutto questo astio per una legge che dice una cosa chiara e semplice? Una volta che lo Stato emette una sentenza (in nome del popolo italiano, è bene ricordarlo) a quel punto bisogna arrivare fino in fondo, dare una risposta di giustizia, qualunque essa sia. Stanno tutti a parlare della prescrizione e a nessuno importa che i cittadini continuino ad avere processi lunghi. Di questo non importa a nessuno, tranne al MoVimento 5 Stelle che ha già pronta una riforma che – con interventi mirati – porta il tetto del processo penale a 4 anni per tutti e tre i gradi di giudizio (tre anni una volta a regime, dopo due anni dall’entrata in vigore)”.

DI BATTISTA D’ACCORDO CON DI MAIO

“Ha ragione Luigi, la norma che blocca la prescrizione entrerà in vigore il 1 gennaio. Punto”. Lo scrive su facebook Alessandro Di Battista (M5s).

“Se poi il PD- aggiunge-, con Salvini, Meloni, Berlusconi e Renzi dovesse bloccarla se ne assumerà le responsabilità. Io non credo che questo accadrà anche perché se si andasse al voto anticipato molti renziani resterebbero a casa (dentro e fuori il PD), senza immunità parlamentare, a rischio intercettazioni e, mai come oggi, questo non gli conviene”.

“Oggi i ‘pali’ renziani rimasti nel PD, in perfetto stile berlusconiano, parlano della legge (già passata in Parlamento) che bloccherà la prescrizione dopo la sentenza di I grado, di ‘una provocazione del M5S’. Si dovrebbero vergognare”, prosegue.

“I politici del PD che osano mettere a rischio questa norma di civiltà dovrebbero avere il coraggio di andare dai familiari dei morti di Casale Monferrato, guardargli negli occhi, e imbastire le ormai ventennali supercazzole sul tema”, aggiunge.

“Avanti tutta Movimento, pensate a quelle vittime di Eternit e a nient’altro”, scrive su facebook Alessandro Di Battista (M5s).

“Stephan Schmidheiny- ricorda Di Battista- è un ricco imprenditore svizzero. Nei primi anni 70′ eredita Eternit, l’azienda di famiglia, e ne diviene amministratore delegato. Eternit produce materiali da copertura per l’edilizia. Eternit lavora con l’amianto e investe in Italia. Vengono aperti stabilimenti Eternit in Sicilia, a Bagnoli, a Rubiera, a Cavagnolo, a Broni, a Bari e a Casale Monferrato. Decine di migliaia di cittadini e operai respirano amianto per anni. In molti si ammalano di mesotelomia, una forma particolarmente violenta di neoplasia legata all’esposizione ad amianto”.

“Stephan Schmidheiny- prosegue- finisce sotto processo per disastro ambientale doloso. Il processo partì grazie all’azione legale collettiva portata avanti da 6000 persone che chiedevano il riconoscimento dei danni causati dalla morte di circa 3000 persone, più o meno il numero di morti dell’attentato alle Torri Gemelle. Nel 2012 una sentenza storica condanna Stephan Schmidheiny a 12 anni di carcere. Nel 2013 l’appello conferma la condanna in I grado aumentando la pena per Schmidheiny a 18 anni. Tuttavia, l’anno dopo, la Cassazione annulla la condanna estinguendo il reato per prescrizione. Anni di processi, denaro pubblico e soprattutto la sacrosanta sete di giustizia dei familiari delle vittime vengono spazzati via dalla prescrizione, un istituto giuridico amato da potenti e politici sempre alla ricerca di farla franca”. E aggiunge: “Se questa legge (ripeto, già passata in Parlamento) fosse stata approvata 10 anni fa il Sig. Schmidheiny (e molti altri) starebbe in galera, non a contare i soldi in una villa svizzera”.

MUSI LUNGHI NEL PD

“Rivendichiamo l’idea di una politica non urlata o egoista e oggi sul tema della prescrizione il Partito Democratico si è confermato forza leale con la maggioranza. Ma, come abbiamo sempre detto, riteniamo inaccettabile l’entrata in vigore delle norme sulla prescrizione senza garanzie sulle durate dei processi. Non si può rimanere sotto processo per un tempo indefinito, per lunghissimi anni. Senza una accordo nei prossimi giorni, come annunciato dal gruppo parlamentare, il Pd presenterà una sua proposta di legge. Lavoriamo dunque insieme per trovare una soluzione credibile e cambiare in meglio le cose”. Cosi’ il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

BONAFEDE: BENE COMPATTEZZA PD, ORA CHIUDERE SU PROCESSO PENALE

Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ha appreso “con soddisfazione” del voto della Camera sull’esame d’urgenza della pdl Costa. È quanto si apprende da fonti di Via Arenula. Ha apprezzato, viene spiegato, il messaggio di “compattezza” rispetto alla maggioranza che il Pd ha voluto dare tramite il voto e, in qualche modo, ha rilanciato: “Può essere un buon momento per chiudere finalmente sulla riforma del processo penale”. Per quanto riguarda il comportamento dei deputati di Italia Viva a chi l’ha potuto sentire, Bonafede ha detto: “Ognuno fa le sue scelte, le nostre sono chiare da sempre”.

Quanto all’istanza manifestata dal Pd sulla presentazione di una propria proposta se non si riuscisse a trovare un accordo in maggioranza, il ministro della Giustizia, spiega l’Agenzia Dire (www.dire.it), ha manifestato lo stesso scetticismo già mostrato al vertice di maggioranza, perché di fatto si tratterebbe di un enorme passo indietro “mentre siamo a pochi passi da una svolta”. Con quella proposta, infatti, invece che far prescrivere i reati, si fanno prescrivere i processi e, quindi, rispetto al tema della prescrizione, si tornerebbe al punto di partenza.

CONTE: TROVEREMO UNA SOLUZIONE

“Sulla prescrizione stiamo lavorando in questi giorni, ci sono posizioni politiche che ciascuno tiene a rimarcare, ma c’è un tavolo tecnico dove stiamo trovando una soluzione, che non può che essere il chiaro principio che dopo il primo grado il processo deve concludersi con una sentenza di assoluzione o di condanna”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando al termine del vertice Nato a Londra.

“Si devono coniugare due esigenze- ribadisce- il processo si concluda e non con l’estizione e che il processo duri tempi ragionevoli. Stiamo lavorando a una soluzione tecnica che garantisca la durata ragionevole del processo”.

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