Le parasonnie sono manifestazioni inattese e indesiderate che si verificano durante il sonno. Negli adulti ci sono forme molto severe in termini di frequenza e intensità degli episodi
Alzarsi nel bel mezzo della notte e iniziare a vagare in uno stato di incoscienza, urlare di terrore, tirare calci e pugni, con il rischio di fare male a se stessi e agli altri: in questi casi si è probabilmente di fronte a una parasonnia. Gli esperti del Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale Niguarda spiegano cosa sono.
Che cosa sono le parasonnie?
Sono manifestazioni inattese e indesiderate che si verificano durante il sonno e che spesso sembrano finalizzate al raggiungimento di un obiettivo. A seconda della fase del sonno in cui si verificano vengono distinte in due categorie principali: le parasonnie del sonno Rem, che hanno luogo nella fase in cui più di frequente si sogna, e quelle del sonno non-Rem (sonno profondo). In entrambi i casi non sono ancora chiari i meccanismi all’origine dei disturbi, tuttavia sono stati osservati alcuni fattori scatenanti (diversi a seconda del tipo di parasonnia) come, per esempio, la carenza di sonno, il consumo di alcolici, irregolarità importanti nel ritmo sonno-veglia nonché l’assunzione di alcuni farmaci (come ipnotici e antidepressivi).
Come si riconoscono quelle del sonno Rem?
Il disturbo comportamentale in sonno Rem è la parasonnia più tipica in questo gruppo. In genere colpisce le persone anziane. Chi ne soffre non ha la normale abolizione del tono muscolare durante la fase del sonno in cui si sogna. Il risultato è che vive realmente il sonno, compie azioni, spesso violente: può cadere, aggredire chi gli sta a fianco. Non a caso è una delle cause più frequenti di traumatismo notturno in pazienti anziani. Recenti studi mostrano che, in un’altissima percentuale di casi, il disturbo rappresenta uno dei primissimi segni di una malattia neurodegenerativa, come la demenza o il morbo di Parkinson. Per fortuna, il processo neurodegenerativo negli individui con questa parasonnia avviene molto lentamente.
E quali sono quelle del sonno non-Rem?
Le principali sono il sonnambulismo, i risvegli confusionali e il terrore notturno. Durante queste manifestazioni si è scoperto che il cervello si trova in una condizione definita di dissociazione, alcune sue regioni apparentemente si “svegliano”, mentre altre continuano a “dormire”.
Si sveglia la parte più arcaica, quella associata alle nostre emozioni e alla sopravvivenza, mentre la parte razionale e quella legata alla memoria dormono. Questo spiega perché si possono fare cose irrazionali, senza esserne coscienti e non ricordando nulla il mattino seguente. Queste parasonnie hanno spesso un’alta familiarità, sono più comuni nei bambini e in genere, con il tempo, tendono a risolversi. I sonnambuli spesso non hanno un sonno veramente ristoratore e possono soffrire di sonnolenza diurna, soprattutto al mattino. Inoltre possono essere causa d’incidenti, anche gravi, e pertanto è importante considerare alcune misure di sicurezza per allontanare eventuali pericoli. Purtroppo esistono anche forme dell’adulto molto severe in termini di frequenza e intensità degli episodi, che possono essere confuse con manifestazioni di natura epilettica e che non rispondono ad alcuna terapia farmacologica.