Manovra: un emendamento prevede che chi riceve bollette pazze oltre al rimborso possa ricevere anche un risarcimento pari al 10% della cifra contestata
Un emendamento alla manovra prevede che chi riceve bollette pazze per luce, gas, acqua, servizi telefonici, oltre al rimborso delle somme eventualmente versate, avrà diritto a ricevere anche una somma pari al 10% dell’ammontare contestato e non dovuto e, comunque, per un importo non inferiore a 100 euro.
“Magnifico! Ottima notizia! Finalmente un provvedimento dalla parte dei consumatori, che mira a risarcirli in modo automatico a fronte dei tanti disservizi, disagi, soprusi, pratiche commerciali scorrette ed aggressive perpetuate dai diversi fornitori di servizi essenziali, come luce e gas” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Speriamo che si inserisca in manovra anche l’emendamento che prevede l’obbligo per le compagnie telefoniche di rimborsare immediatamente i clienti per la nota questione delle bollette da 28 giorni, così da chiudere definitivamente questa vergognosa ed imbarazzante vicenda che si trascina da fin troppi mesi” conclude Dona.
Codacons chiede rimborsi più elevati
Giusto prevedere un indennizzo per chi subisce bollette pazze, ma l’entità del risarcimento deve essere più elevato, allo scopo di spingere i fornitori dei servizi a comportamenti più corretti verso i propri clienti. Lo afferma il Codacons, commentando l’emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio al Senato che prevede in favore delle vittime di bollette errate un rimborso pari al 10% delle somme non dovute.
“Ogni anno migliaia di famiglie ricevono bollette pazze legate a conguagli, consumi sballati, errori di fatturazione, ecc., e devono iniziare un percorso ad ostacoli per far valere le proprie ragioni, rimbalzando da un ufficio all’altro, un calvario che spesso porta a rinunciare alla contestazione e a pagare somme non dovute – spiega il presidente Carlo Rienzi –. In tal senso è giusto prevedere un indennizzo per le vittime delle bollette errate, ma il 10% degli importi non dovuti è insufficiente, e l’entità del risarcimento deve essere aumentato per avere una reale funzione deterrente”.
“Siamo inoltre convinti che la misura inserita in Manovra non vedrà mai la luce, perché i gestori non accetteranno mai tale novità che avrebbe un impatto sulle loro casse, e faranno fronte comune per spingere il Governo al dietrofront” conclude Rienzi.