La Toscana, grazie anche ai pediatri, è l’unica che ha raggiunto la copertura per il morbillo a 24 mesi prevista dal Piano Nazionale Vaccini
Il 68% dei pediatri di famiglia della Toscana effettua il 74% di tutte le somministrazioni vaccinali nella fascia di età 0-14 anni. La Regione, che è la sola della Penisola a coinvolgere attivamente tutti i Pediatri di Famiglia nell’esecuzione delle vaccinazioni, è anche l’unica che ha raggiunto la copertura per il morbillo, malattia che continua ad uccidere nel mondo, a 24 mesi prevista dal Piano Nazionale Vaccini. È quanto emerso al recente Congresso Regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) della Toscana. L’evento ha visto la presenza di oltre 250 partecipanti tra pediatri di famiglia, specializzandi, giovani pediatri non ancora convenzionati, infermieri pediatrici ed altre figure professionali.
“A due anni dall’Accordo Regionale che ha previsto il coinvolgimento attivo dei Pediatri di Famiglia per le vaccinazioni abbiamo raggiunto gli obiettivi al di là di tutte le più ottimistiche aspettative – sottolinea il dott. Valdo Flori, Segretario Regionale della FIMP Toscana -. Non va poi dimenticato l’apprezzamento delle famiglie che non hanno più problemi di liste di attesa e che, nell’ambito del rapporto fiduciario che le lega al proprio pediatra, trovano un’informazione scientifica che permette loro una consapevole adesione alla vaccinazione. Tutto ciò facilita il raggiungimento degli obiettivi di salute dell’intera comunità e, infatti, la Toscana presenta tassi di copertura vaccinali tra i più alti d’Italia”. Un’altra attività che vede in prima linea i Pediatri di Famiglia toscani è la prevenzione dell’obesità che deve iniziare fin dai primi bilanci di salute con la promozione dei corretti stili di vita e poi trovare un’azione di rinforzo dai 6 e ai 10 anni con interventi mirati attraverso una medicina di iniziativa che necessita di un impegno programmato e coadiuvato dai Collaboratori di Studio.
“Nella nostra Regione – conclude Flori – c’è stata negli anni particolare attenzione allo sviluppo di forme associative e all’utilizzo dei collaboratori di studio. Il 70% dei Pediatri di Famiglia è inserito in una forma associativa e oltre il 50% usufruisce di un collaboratore di Studio e altrettanti utilizzano un infermiere. Questo ci permette di affrontare in modo adeguato tutte le problematiche assistenziali di bambini ed adolescenti, sia nell’ambito delle patologie acute con il supporto di strumenti diagnostici ambulatoriali (self-help), sia in quello della prevenzione con le attività di vaccinazione e quelle nei confronti dell’eccesso ponderale, un problema di salute pubblica sempre più rilevante”.