I bambini con forme severe di rinite allergica si caratterizzano per rischi maggiori di asma e di iperreattività bronchiale secondo uno studio coreano
I bambini con forme severe di rinite allergica si caratterizzano per rischi maggiori di asma e di iperreattività bronchiale rispetto a quelli colpiti da riniti più blande. Lo dimostrano i risultati di uno studio coreano, pubblicato su Allergy, Asthma, and Immunology Research, che suggeriscono la necessità di fenotipizzare la forma di rinite allergica rilevata in base alla classificazione ARIA (the Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma) al fine di ottimizzare la gestione di questa condizione clinica.
La classificazione ARIA
La rinite allergica rappresenta non solo una patologia cronica di frequente riscontro in età pediatrica, ma anche un problema di salute globale di importanza non trascurabile, che impatta sia sulla qualità della vita dei bambini che ne sono colpiti che dei loro caregiver.
La classificazione ARIA (the Allergic Rhinitis and its Impact on Asthma) delle riniti allergiche è stata introdotta quasi 10 anni fa ed è oggetto di continui aggiornamenti in diverse aree, quali la sintomatologia clinica, le procedure diagnostiche e i trattamenti farmacologici.
Tale classificazione è stata usata, finora, per ottimizzare il processo di cura e migliorare le possibilità di controllo della malattia in pazienti pediatrici da parte dei medici.
La prevalenza di rinite allergica autoriferita nella popolazione pedaitrica mondiale è stimata in un range percentuale compreso tra il 2 e il 25%.
Fino ad ora, però, pochi studi avevano approfondito le conoscenze epidemiologiche sulla prevalenza di questa condizione in soggetti pediatrici seguiti fin dalla nascita, in accordo alla classificazione ARIA.
Non solo: per quanto sia noto da tempo che la rinite allergica è legata ad altri disturbi allergici, come l’asma e la dermatite atopica, pochi studi hanno approfondito il tema dei fattori di rischio o delle comorbilità associate con la rinite allergica, in base alla classificazione ARIA, con dati mancanti sull’associazione tra il fenotipo di rinite e la sensibilizzazione ad allergeni specifici o l’iperreattività bronchiale.
Di qui il nuovo studio, che ha valutato la prevalenza, i fattori di rischio e le comorbilità (come la sensibilizzazione antigene-specifica e l’iperreattività bronchiale) legate alla rinite allergica in base alla classificazione ARIA in bambini coreani aventi un’età media di 7 anni.
Lo studio
I 606 bambini reclutati da una coorte osservazionale pediatrica (The Panel Study of Korean Children) sono stati sottoposti a test allergologico cutaneo (prick test) e a test di provocazione bronchiale. Il fenotipo di rinite allergica è stato assegnato in accordo con la classificazione ARIA. I ricercatori hanno analizzato, successivamente, i fattori di rischio di comorbilità in base ai fenotipi di rinite.
Dai risultati è emerso che la prevalenza di rinite allergica lieve-moderata e severa era pari, rispettivamente, al 37,2% e all’8,8%. L’impiego recente di analgesici o antipiretici e l’essere proprietari di un gatto si associava al rischio di rinite allergica persistente di grado lieve.
Invece, la sensibilizzazione a Dermatophagoides Pteronyssinus (acari della polvere) e al pelo di gatto si associava a rinite allergica persistente di grado moderato-severo. I bambini affetti da questa forma di rinite mostravano un rischio più elevato di asma e di iperreattività bronchiale rispetto ai casi di rinite di entità più lieve (aOR: 5.26; IC95%=1,77-15,62). In particolare, è emerso che i bambini con rinite allergica di grado moderato-severo, associata a sensibilizzazione allergica, presentavano il rischio più elevato di iperreattività bronchiale (aOR=11,77; IC95%=3,40-40,74).
In sintesi
Lo studio ha dimostrato che il fenotipo persistente di grado moderato-severo è legato in misura più stretta con la presenza di comorbilità respiratorie e fenomeni di sensibilizzazione allergica rispetto al fenotipo più lieve di rinite.
Inoltre, la novità emersa da questa analisi è che la severità della patologia è più strettamente associata ad asma e iperreattività bronchiale che alla sua persistenza nei soggetti pediatrici.
Tali dati saranno di aiuto ai clinici nell’identificazione di quei fenotipi di rinite che necessitano di trattamento specifico e nella prevenzione dello sviluppo di asma e di iperreattività bronchiale.