I promotori del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari hanno raccolto 65 firme di senatori: la palla ora passa alla Cassazione
Obiettivo raggiunto. I promotori del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari hanno raccolto 65 firme di senatori necessarie a presentare in Cassazione la richiesta di consultazione. Lo si apprende da fonti della Fondazione Einaudi, come riferisce l’agenzia di stampa Dire (www.dire.it).
Oggi alle 17 e 30 i promotori del referendum hanno anche tenuto una conferenza stampa a Montecitorio. La scadenza per la presentazione delle firme in Cassazione è fissata al 12 gennaio. Nel caso in cui l’Ufficio centrale di Cassazione desse il via libera al referendum, ci sarebbero sei mesi di tempo per tenere la consultazione.
Lo scorso 8 ottobre, dopo il voto della Camera, il presidente della fondazione Einaudi Giuseppe Benedetto ha avviato avviato la raccolta di firme tra i parlamentari (è necessario che firmi un quinto dei membri di una Camera) per l’indizione del referendum confermativo sulla riforma.
Nei giorni scorsi sul tema del taglio dei parlamentari tanto caro al Movimento 5 stelle si sono espressi, in maniera dubbiosa, anche i costituzionalisti.
“La revisione costituzionale richiede compattezza parlamentare. Il titolo V, ad esempio, ha combinato dei disastri in parte rimediati poi dalla Consulta, che si e’ sostanzialmente sostituita a un legislatore improvvido” ha affermato il costituzionalista Massimo Luciani. Lo stesso vale per il taglio dei parlamentari.
Nel caso in cui venisse indetto il referendum “il presidente della Repubblica puo’ ritardare fino a sei mesi l’indizione e puo’ anche determinare un referendum day” nel caso in cui il 15 gennaio venisse ammesso il referendum abrogativo della legge elettorale richiesto dalla Lega.