Rinnovato il Ccnl dei medici: confermato l’aumento dello stipendio pari a 200 euro lorde al mese, per i neo assunti paga base di 1500 euro
“È un contratto di ripartenza, che finalmente chiude una fase buia lunga 10 anni che ha determinato ripercussioni negative sulle condizioni di lavoro dei medici e dirigenti sanitari con uno svilimento del loro livello economico. Ora possiamo guardare in avanti, al contratto 2019-2021 e auspichiamo di aprire le trattative del triennio in tempi rapidi”. Con queste parole il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Carlo Palermo, commenta la firma del Ccnl 2016-2018 avvenuta all’Aran.
TRATTAMENTO ECONOMICO – Per la parte economica è confermato l’aumento dello stipendio pari a 200 euro lorde al mese.
INVESTIAMO SUI GIOVANI – Per i neo-assunti è prevista una quota iniziale di stipendio di posizione fissa di 1500 euro, inoltre, come tutti gli altri Colleghi, godranno dell’incremento annuale del tabellare valutabile in 1950€ e potranno accedere all’incremento relativo alla remunerazione delle guardie notturne e festive che potrà arrivare fino di circa 2.000€ l’anno, incrementabile in base alla trattativa decentrata.
RIPARTE LA CARRIERA PER TUTTI – Una delle principali novità riguarda la carriera con la possibilità di nuovi ruoli e percorsi sulla base della professionalità e della competenza acquisita, per un totale di 9mila nuove posizioni che recupera ampiamente la falcidia di strutture gestionali subite negli anni passati. È prevista la creazione di un sistema dinamico di carriera che lega i meriti professionali a riconoscimenti economici, finora esclusivi delle carriere gestionali.
NUOVE TUTELE PER LE DONNE MEDICO – Importanti miglioramenti normativi sono stati messi nero su bianco per le tante donne medico. Il nuovo contratto elimina, infatti, le penalizzazioni per le donne lavoratrici in gravidanza relativamente alla retribuzione di risultato e amplia la possibilità di accedere al lavoro a tempo parziale.
I prossimi passaggi ci vedranno impegnati a completare il lavoro a livello della contrattazione integrativa aziendale cui tocca recuperare le risorse economiche sottratte nel passato ed esercitare un ruolo da protagonista e non da spettatore passivo nel determinare molti istituti economici, ma soprattutto nel prossimo rinnovo che è già alle porte, preparando per tempo piattaforme unitarie ed innovative e ripensando a modalità di contrattazione appropriate per professionisti del Ssn, in modo da portarli fuori da vetuste logiche aziendaliste, care in particolare ad alcune regioni, nel tentativo illusorio e scellerato di retribuire al massimo ribasso, precarizzandola, una professione a cui privato e Paesi esteri oramai costruiscono ponti d’oro per accaparrarsene le sofisticate conoscenze e capacità tecniche.
Speranza: ottima notizia
«I nostri medici sono una risorsa preziosa per il Paese. Finalmente è stato firmato, dopo oltre un decennio, il rinnovo del Ccnl ed è una bella notizia. Si riparte con gli aumenti salariali, con la valorizzazione della carriera, con le tutele ai più giovani e alle donne, e con il sostegno per le situazioni di disagio». Lo sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza commentando la firma dei sindacati in sede Aran del rinnovo del Ccnl dei medici.
«Si è andati a migliorare, in alcuni casi a raddoppiare, le indennità per i medici che fanno le guardie notturne e festive e che lavorano nei pronto soccorso. Poi ci sono gli aumenti del tabellare, gli arretrati contrattuali, l’aumento della posizione fissa e molto altro ancora. Ora i giovani medici precari possono cumulare i periodi di lavoro diversi e ottenere dopo 5 anni il primo scatto di 5500 euro all’anno. E per i medici più anziani c’è la possibilità di essere esonerati dalle guardie» prosegue il Ministro.
«C’è ancora tanto da fare, ma con le risorse per il personale e le nuove assunzioni che abbiamo sbloccato in questi giorni abbiamo dato risposte concrete per migliorare la situazione nelle corsie. Va superato il ricorso ai turni massacranti per garantire a tutti i medici l’effettivo riposo di 11 ore tra un turno e l’altro, va affrontato il nodo della RIA (retribuzione individuale di anzianità) e va approvata la legge contro le aggressioni al personale sanitario. Lo faremo tutti insieme per valorizzare e difendere il nostro SSN e la salute di tutti» conclude Speranza.