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Tra rock e fomento, Wepro racconta il suo nuovo disco

Il dramma, il rock e il fomento: Wepro racconta il suo nuovo disco. Il cantautore è tornato su tutte le piattaforme con "The story of a modern drama"

Il dramma, il rock e il fomento: Wepro racconta il suo nuovo disco. Il cantautore è tornato su tutte le piattaforme con “The story of a modern drama”

Riportare il fomento nella musica italiana. Incitare al rock più sfrenato, esorcizzando ansie e paure. Potrebbe essere descritto così, in breve, “The story of a modern drama”, il terzo EP di Wepro, fuori su tutte le piattaforme dall’11 dicembre scorso.

Un disco suonato fino all’ultima nota, che in sei tracce racconta perfettamente chi è il musicista classe 1993 Wepro, al secolo Marco Castelluzzo. Un cantautore dall’anima poco ortodossa che non ha paura di essere giudicato o non compreso. La performance dello scorso anno a Sanremo Giovani docet. Marco si è esibito con “Stop/Replay” davanti ai giudici a petto nudo in una performance esplosiva. “Molte persone mi hanno visto come un pazzo ma non hanno capito che i pazzi erano loro a non aver capito- ha raccontato in un’intervista nella redazione dell’agenzia di stampa Dire Giovani (www.diregiovani.it) – e mi piace questa cosa perché lascia spazio di interpretazione”.

Nelle sei tracce di “The story of a modern drama” Marco passa dai ritmi più sfrenati di “La vedo nera” alle ballad intense come “Le luci di domani”.

Il risultato è una parabola che, tra rock ed elettronica, scorre in un misto di alti e bassi che si rivela una sorpresa. “Mi piace questo effetto  – ha spiegato –  perché sul finire dici ‘forse non è proprio quello che avevo pensato’ e mi piace lasciare questo dubbio”.

Questo è il motivo per cui Wepro, seppur ascoltando quotidianamente i generi più diversi, ha scelto di seguire una strada ben precisa e dalla sua partecipazione ad amici nel 2011 l’intento non è cambiato. “La cosa che un po’ manca alla scena musicale italiana – ha detto – è il fomento. Mi piace l’indie e la trap. Mi piacciono tutti i generi musicali ma vedo che manca un po’ quell’aggressività genuina, non volgare. Quel fomento vecchio stampo. Sto cercando di riportarlo a galla. Spero di riuscirci”. Un buon espediente per superare il vero dramma: “La vita che viviamo tutti i giorni”.

Costruzione musicale a parte, l’EP viene descritto come la fotografia di una generazione caratterizzata da sentimenti misti di spaesamento e inadeguatezza. Il consiglio che Wepro può dare ai ragazzi è, quindi, semplice: “Circondatevi di persone che non vi fanno sentire inadeguato o a disagio. L’unico modo per me è stato mettermi con persone che ugualmente si sentivano a disagio. Si tende a pensare che quando ci si sente a disagio è un errore personale ma molto spesso è la circostanza ma molto spesso è la circostanza ad essere sbagliata quindi se dovessi dare un consiglio è quello di cercare una circostanza giusta”.

Per i live con Wepro e “The story of a modern drama” la prossima data da segnare nel calendario quella del 25 gennaio con i Red Bricks Foundation.

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