Anche Nairobi ha il suo albero di Natale Spelacchio e sul web scatta l’ironia per la decorazione dell’aeroporto internazionale della capitale del Kenya
Anche Nairobi ha il suo ‘Spelacchio’, e le sue polemiche. L’albero di Natale scelto per decorare l’aeroporto internazionale della capitale del Kenya ha infatti attirato l’attenzione e provocato lo scherno di molti cittadini del Paese africano, diventando subito uno dei temi più discussi su Twitter. Un’ironia social che richiama alla memoria quanto accaduto a Roma lo scorso anno, quando il principale albero natalizio della capitale, collocato in piazza Venezia, si conquistò il soprannome di “spelacchio” per via dei rami spogli e il fusto non del tutto dritto.
“Imbarazzante”, “spreco di soldi“, e c’è addirittura qualche utente kenyano che sui social si chiede “chi dobbiamo licenziare”: queste alcune delle reazioni sollevate dall’albero natalizio, un pino non particolarmente imponente situato al centro del parcheggio dello ‘Jomo Kenyatta international airport’. Alcuni dei commenti più divertenti hanno persino attirato l’attenzione di diverse testate locali, che hanno dedicato degli articoli al tema. C’è chi lo definisce un “pino nel deserto”, mentre in molti propongono un paragone con il maestoso albero di Natale che abbellisce l’aeroporto di Dubai, decisamente più in linea con la tradizione.
In rete non mancano anche i suggerimenti su come rendere le decorazioni più eleganti, mentre uno degli utenti riportati dal quotidiano locale ‘The standard’ si chiede “quanti milioni sono stati utilizzati per realizzare questo albero“. Stando all’Autorita per l’aviazione civile del Kenya, quello di Nairobi è il più grande aeroporto dell’Africa orientale, e accoglie circa 11 milioni di viaggiatori ogni anno. Un internauta propone quindi un paragone tra le celebrazioni per l’indipendenza del Kenya che si sono tenute negli Emirati, con tanto di grattacielo illuminato con i colori della bandiera nazionale, e lo “spelacchio” africano. Il senso del commento è chiaro: da una parte, mostrare “come gli stranieri trattano il Kenya”, dall’altro “come i kenyani accolgono gli stranieri”.