Nel nuovo album di Arturo Stalteri ci sono Keith Emerson e il Trittico napoletano: in Trilogy 11 brani in cui l’artista è assoluto protagonista con il suo pianoforte
Metti insieme la musica napoletana e il rock progressivo di Keith Emerson, con un occhio “al 3, considerato il numero perfetto”. Nasce così ‘Trilogy‘ il nuovo album di Arturo Stalteri, pianista e compositore, a quasi due anni da ‘Low&Loud’.
Il musicista in quest’opera si è ispirato al numero tre, nei suoi numerosi significati: 11 brani in cui è assoluto protagonista con il suo pianoforte fatta eccezione per la partecipazione di Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto in alcuni pezzi.
“Perché mettere insieme generi così diversi? A casa mia ho sempre ascoltato di tutto, da Chopin ai Beatles, ai Rolling Stones – racconta alla Dire (www.dire.it) – Ho studiato al Conservatorio e gli assoli di Keith Emerson. Tutto questo è cresciuto con me, ho sempre ascoltato tantissima musica, e questo è entrato in quello che scrivo o rielaboro. Per riuscire a mettere insieme tutte queste parti, farle convivere, la cosa migliore è quella di averle vissute”. ‘Trilogy’ è anche un omaggio a Keith Emerson, del quale reinterpreta il brano omonimo, in una lettura per due pianoforti. Nel disco c’è un tributo a Napoli, il Trittico Napoletano: “Ci sono tre brani, uno ispirato a Domenico Scarlatti, uno al Vesuvio, da un’idea di Gianni Colini Baldeschi, e uno a Tony Esposito, del quale riarrangio ‘Rosso Napoletano’, in una versione per pianoforte, flauto e knotdrum”, spiega Stalteri.
Nel cd, inoltre, è presente un brano dal titolo ‘Three Pianos’ (tre pianoforti, di cui due a volte “trattati”) e l’immancabile tributo a J.R.R. Tolkien e alla sua trilogia “Il Signore degli Anelli”, con “Tre Anelli ai Re degli Elfi” per pianoforte e violoncello (versi tratti dal “Poema dell’Anello”). La carriera di Stalteri è iniziata con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni Settanta, ed è proseguita con una serie di importanti collaborazioni. Tra tutte, spiccano quella con Franco Battiato e Rino Gaetano.
Con quest’ultimo ha suonato negli album ‘Mio fratello è figlio unico’ (pianoforte, organo Hammond, clavicembalo, eminent, moog) e ‘Aida’ (pianoforte, organo hammond). È sua, infatti, l’intramontabile introduzione de ‘Ma il cielo è sempre più blu’. Fu Vincenzo Micocci, produttore, a chiedergli “di dare una mano a Rino ad arrangiare. Portava in giro con la chitarra il provino di questa canzone. Mi chiese un semplice giro armonico”. E poi Franco Battiato, con il quale ha collaborato in tre progetti, musicali e non. Inoltre per Carlo Verdone ha composto musiche per ‘L’amore è eterno finché dura’. A breve partirà l’instore tour di Stalteri in giro per le Feltrinelli di tutta Italia.