Dokita, onlus nata da un gruppo di volontari che hanno voluto proseguire il lavoro iniziato in Camerun dal missionario Clemente Maino, fornisce assistenza ai bimbi disabili
“Fino a trent’anni fa i bambini in Sangmelima costretti in sedia a rotelle non avrebbero mai potuto lasciare la propria casa. Ora le cose sono cambiate: grazie ai nostri programmi di riabilitazione fisioterapica tanti di quei bambini oggi sono adulti che conducono una vita normale. Ma la conquista piu’ grande resta quella di essere riusciti a iniziare un cambiamento nella mentalita’: se prima la gente pensava che dalla disabilita’ non ci fosse via d’uscita, ora ha capito che la speranza e’ possibile”. Cosi’ all’agenzia Dire (www.dire.it), Mario Grieco, direttore di Dokita Onlus, riassume l’impegno dei progetti dell’organizzazione a Sangmelima, nel sud del Camerun.
Qui dal 1982 e’ attivo il centro di accoglienza e sostegno per bambini disabili, il Foyer de l’Esperance, che oggi ospita una cinquantina tra bambini e adolescenti orfani, affetti da disabilita’ motorie.
Il Foyer e’ un punto di riferimento ormai per la popolazione locale che, come riferisce il responsabile, “risiede in una delle regioni piu’ povere”. Come in molti paesi in via di sviluppo, anche in Camerun le disabilita’, oltre a rendere la vita quotidiana difficile, creano stigma ed esclusione: “Anche in Italia c’e’ ancora tanto lavoro da fare sul tema- prosegue il responsabile- tuttavia disponiamo di leggi, fondi e strutture mediche e riabilitative all’avanguardia, che consentono di tutelare queste persone”.
In Camerun invece la mancanza di tali strumenti incoraggia le persone a vedere nella disabilita’ “una fatalita’ da cui non si puo’ sfuggire”. Cosi’, “anche i bambini con disabilita’ lieve, senza interventi tempestivi hanno davanti a se’ un avvenire difficile”. Per questo Dokita, oltre al Foyer di Sangmelima vanta altri centri attraverso cui fornire assistenza gratuita a minori che nascono con disabilita’, ma anche “a chi le sviluppa in seguito, a causa di malattie infantili – come polio, malaria o morbillo – o ha subito incidenti”, spiega Grieco.
I problemi possono insorgere anche durante la gravidanza, se il parto avviene in casa o la madre non assume determinate vitamine. Per questo a Sangmelima, gli operatori di Dokita – che in lingua locale vuol dire ‘dottore’ – applicano un approccio “a 360 gradi”, come riferisce il responsabile: “forniamo percorsi di fisioterapia e riabilitazione nonche’ consulenze mediche per suggerire eventuali interventi chirurgici da effettuare negli ospedali. Inoltre indirizziamo verso altre strutture chi e’ affetto da disabilita’ mentali, che non trattiamo. Offriamo poi corsi per le donne in gravidanza e anche accompagnamento scolastico affinche’ i minori non restino indietro con le lezioni. Per i piu’ grandi, organizziamo corsi di formazione per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, come ad esempio lezioni di informatica”, che permette di svolgere varie professioni anche a chi sta in carrozzina o ha altri problemi motori”.
La onlus, nata da un gruppo di volontari che hanno voluto proseguire il lavoro iniziato in Camerun dal missionario Clemente Maino, fornisce assistenza anche ai bambini sordomuti e mette loro a disposizione apparecchi per l’udito. Un bambino disabile “e’ percepito come un adulto che non potra’ lavorare, quindi come un peso per la famiglia. Grazie al nostro lavoro di riabilitazione fisioterapica- assicura Mario Grieco- sempre piu’ persone fanno richiesta di assistenza al nostro centro ogni anno”.
Ecco perché, spiega l’agenzia, la Onlus ha lanciato dal 5 al 26 gennaio la Campagna ‘Tutti Uguali’: con un sms o una chiamata al numero solidale 45580 sara’ possibile donare dei fondi per rafforzare le attivita’ dei vari centri che Dokita gestisce in Camerun, e in particolare il Foyer de l’Esperance. Risorse che, conclude Grieco, serviranno anche a “migliorare le attivita’ di accoglienza e di supporto a bambini disabili e per potenziare le attivita’ di ricognizione e monitoraggio delle zone rurali circostanti”.