Hammamet al cinema, il regista Amelio: “Su Craxi è calato un silenzio ingiusto, non è un film contro Mani Pulite”
A vent’anni dalla morte di Bettino Craxi, Gianni Amelio porta sul grande schermo ‘Hammamet‘, presentato a Roma al cinema Adriano. Il regista, a tre anni dal suo ultimo lungometraggio ‘La tenerezza’, è tornato dietro la macchina da presa per raccontare gli ultimi sei mesi di vita dell’ex segretario nazionale del Partito socialista italiano (Psi) ed ex presidente del Consiglio: uno dei personaggi più discussi della cosiddetta Prima Repubblica.
“Io non considero Craxi una star ma un politico sul quale è calato un silenzio assordante e ingiusto”, ha dichiarato Amelio come spiega l’agenzia Dire (www.dire.it). Il nome di Bettino (all’anagrafe Benedetto) ha riempito le cronache degli Anni ’80 e poi ’90, soprattutto a seguito dell’inchiesta ‘Mani pulite’ sulla relazione corrotta che si era instaurata tra l’imprenditoria, che sborsava somme ingenti di denaro, e la politica, che incassava e ricambiava con favori e concessioni. Sul banco degli imputati l’intera classe politica. E Craxi. L’ex segretario nazionale del Psi, dopo essersi dichiarato in sede processuale “al corrente dell’andatura non regolare dei finanziamenti ai partiti e al mio partito” ma non lui stesso complice, si è rifugiato nella sua villa ad Hammamet, in Tunisia, dove è morto il 19 gennaio 2000.
“Nel film racconto la lunga agonia di un uomo di potere che lo perde e va verso la morte. Lui eremita tra gli ulivi della sua villa ad Hammamet non si è messo in salvo ma ha coltivato i suoi rancori, i suoi desideri, facendo i conti con se stesso”, ha spiegato il regista. Ancora oggi la figura di Bettino Craxi suscita sentimenti contrastanti: da una parte i nostalgici continuano ad omaggiarlo andando in pellegrinaggio nella città tunisina e dall’altra c’è chi lo considera un latitante.
“Io lo definirei ‘contumace’, quella di Craxi non è stata latitanza e nemmeno esilio- ha dichiarato Amelio- perché il latitante è colui che viene cercato dalla legge come lo è stato Bernardo Provenzano o lo è Matteo Messina Denaro. Di Craxi, invece, si conosceva il numero di telefono, la sua dimora. Inoltre molti cantanti, politici o anche giornalisti che volevano intervistarlo sono volati ad Hammamet per lui. Nessuno è andato a cercarlo, perché un processo in Tunisia sarebbe stato inutile visto che lì non è ammessa l’estradizione”.
Amelio da che parte sta? Il regista ha scelto di concentrarsi sulla dimensione umana di Craxi e della sua famiglia. Insieme a lui, infatti, ci sono la moglie e la figlia, che nel film è chiamata Anita come la figlia di Garibaldi. A Milano, invece, c’è il suo secondogenito che cerca di riabilitare l’immagine del padre. Ma la politica non resta in disparte. Nel corso della narrazione infatti, vengono fuori episodi che hanno accompagnato la stagione politica di Craxi che esprimono bene il malcostume di quel tempo. Ad interpretare l’ex leader socialista è Pierfrancesco Favino. “Dio lo benedica, senza di lui il film non avrebbe avuto lo stesso risultato”, ha detto il regista.
PIERFRANCESCO FAVINO E’ BETTINO CRAXI
Quella di Favino è un’interpretazione da fuoriclasse che non ha nulla da invidiare a quella di Tommaso Buscetta ne ‘Il traditore’ di Marco Bellocchio e che conferma il grande talento di uno dei protagonisti del cinema italiano. “Conoscevo Craxi come politico e non come uomo”, ha raccontato l’attore. “Lui aveva un grande senso di paternità verso l’Italia- ha continuato- e non si può dire che non amasse il suo Paese. Non ho le competenze per giudicarlo ma ricordo i politici di quel tempo: avevano la ricchezza del linguaggio, la retorica, ognuno aveva un ruolo specifico e parlavano sempre al plurale per parlare dell’area politica di appartenenza. Inoltre ricordo che a scuola pensavamo di cambiare il mondo attraverso i piccoli nuclei politici scolastici. Ora questa cosa è sparita e il ‘noi’ è diventato ‘io‘”. Quando si tratta di personaggi di questo calibro, la polemica è dietro l’angolo. “Io accetto che venga stroncata la pellicola, ma non si può dire che questa storia va contro ‘Mani pulite’- ha detto Amelio- Nel film viene fuori chiaramente il contrasto tra Craxi e i giudici che lo hanno condannato”. Nel cast del film, dal 9 gennaio al cinema con 01 Distribution, anche Livia Rossi, Luca Filippi, Silvia Cohen, Alberto Paradossi, Federico Bergamaschi, Roberto De Francesco, Adolfo Margiotta, Massimo Olcese, Omero Antonutti, Giuseppe Cederna, Renato Carpentieri e Claudia Gerini.