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Orgasmo femminile, via i tabù per un piacere consapevole

"Vengo prima io": un libro della sessuologa Roberta Rossi sfata falsi miti come il punto G e la diatriba tra orgasmo clitorideo e vaginale

Orgasmo femminile: una sessuologa ha ascoltato le voci di oltre ​16.000 donne​ e le ha riportate in una sorta di ​manuale ​che spiega perché “​Vengo prima io​”

Per molto, troppo tempo, la donna ha anteposto al proprio piacere quello del proprio partner, ignorando che anch’essa potesse trarre benefici (e non indifferenti!) da una buona pratica del sesso con conseguente raggiungimento dell’orgasmo.

Per conoscere di più sul tema ci rivolgiamo a un’esperta, Roberta Rossi, sessuologa di Guidapsicologi.it, Presidente della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica e docente di sessuologia, ha ascoltato le voci di oltre 16.000 donne, e il risultato sono 350 pagine, una sorta di manuale che spiega perché “Vengo prima io”. Tutto quello che c’è da sapere (e spesso non si ha il coraggio di chiedere) sull’orgasmo femminile.

La conoscenza del proprio corpo è fondamentale per il raggiungimento dell’orgasmo

«Alla base dell’orgasmo c’è un processo fisiologico che consente di rispondere in maniera piacevole ad uno stimolo che riconosciamo come eccitante. Già questo determina che lo stimolo può essere riconosciuto come in grado di procurare piacere da alcune persone a non da altre, e in questo senso diciamo che l’orgasmo è quindi un fenomeno complesso che, partendo da un dato fisiologico di base, si intreccia inevitabilmente con la persona che lo vive e con la sua storia, la sua esperienza, il contesto e l’eventuale partner. La conoscenza del proprio corpo entra in gioco per aumentare la consapevolezza fisica e mentale relativa al piacere: conoscersi significa sapere meglio quali sono le zone erogene del nostro corpo, sapere con quali modalità avvicinarle e stimolarle, sapere cosa facilita il piacere e cosa lo ostacola. In questo senso la parte mentale può essere a volte di ostacolo, quando al piacere viene associato il senso di colpa, la vergogna, il tabù, il non sentirsi a posto con se stesse, oppure di facilitazione quando possiamo permetterci di accompagnare lo stimolo fisico con dei pensieri eccitanti e fantasie sessuali, o lasciarci coinvolgere dal partner senza remore.»

Autoerotismo: questo tabù che aiuta la coppia

«L’orgasmo femminile è storicamente considerato non importante, e spesso le donne che volevano godere della sessualità venivano considerate compagne poco affidabili. Molta strada è stata fatta, ma purtroppo alcuni tabù sono difficili da eliminare alla radice, quindi permane ancora oggi l’idea che la masturbazione poco si addica all’esperienza femminile, soprattutto se si è in coppia. Viceversa le ricerche ci confermano che le donne che hanno dimestichezza con il proprio corpo sono anche più soddisfatte nella vita sessuale di coppia, forse perché riescono a mediare meglio la stimolazione e il coinvolgimento del partner, e comunicano di più le loro esigenze dal punto di vista sessuale. Sono da una parte più autonome ma dall’altra sanno anche condividere meglio e di più riguardo al loro piacere.»

Dare il giusto valore alla prima volta

«Le prime esperienze sono in genere accompagnate da ansie e aspettative. La “prima volta” conta il contesto, la possibilità di essere presenti a se stesse (molte prime volte oggi accadono sotto effetto di alcol o droghe), la persona, la responsabilità rispetto alla propria e altrui salute sessuale, il desiderio. Sono elementi che andrebbero tenuti in considerazione, senza farsi prendere dalla fretta o dalla voglia di “rubare” questo momento, aspetti che fanno accrescere l’ansia e l’insoddisfazione del dopo.»

Cambiare partner. Superare la stranezza di un corpo nuovo che si unisce al nostro

«Momento importante dove si fanno i conti con il passato, quel che è stato, e il presente, cosa sono oggi. Per fortuna la stranezza di un corpo nuovo spesso si supera con il desiderio dell’altro, con quella spinta emotiva e sessuale che porta ad andare incontro al nuovo, nella possibilità di farsi coinvolgere da emozioni e sensazioni forse già vissute, ma che avranno di certo un sapore diverso. L’importante è non indugiare troppo sui confronti personali e sull’altro: è un meccanismo che porta a valutare l’esperienza invece di viverla appieno stando dentro l’esperienza stessa.»

Sesso dopo il parto: difficoltà e ripresa di un’attività “normale”

«Il dopoparto è un momento delicato nella vita della donna, la nascita di un figlio decreta il passaggio da coppia a famiglia ed entrambi i partner devono adeguarsi a questa nuova condizione. Inoltre secondo le modalità del parto ci possono essere anche delle conseguenze fisiche che fanno calare il desiderio così come durante l’allattamento, per motivi ormonali, il desiderio è meno presente. Ci sono donne che riprendono ad avere rapporti qualche mese dopo il parto, e altre che hanno bisogno di più tempo. Questo se intendiamo il sesso in senso penetrativo. La sessualità ha tanti risvolti diversi e in mancanza della penetrazione possiamo avere baci, abbracci, stimolazioni, e mantenere una intimità di coppia senza dover per forza arrivare alla penetrazione o ad un orgasmo ogni volta.»

Menopausa: un ostacolo all’orgasmo femminile?

«Assolutamente no, la menopausa è un periodo fisiologico nella vita della donna, che solo in alcuni casi porta dei problemi anche sul piano sessuale. Al contrario, ci sono donne che sentendosi più libere dalla preoccupazione contraccettiva, è proprio in questo periodo di vita che sperimentano una sessualità più piacevole e orgasmi più intensi. Poi ce ne sono altre che si chiudono nello stereotipo “menopausa = inizio della vecchiaia” e si autocensurano nella vita sessuale, a volte eliminandola del tutto. La donna che oggi entra in menopausa è una donna ancora attiva nella sua vita, quindi la sessualità può continuare ad essere vissuta e con piacere.»

Non è mai troppo tardi anagraficamente per raggiungere l’orgasmo

«Non è raro che donne che hanno vissuto a lungo in una relazione e non hanno mai raggiunto l’orgasmo, possano vivere questa esperienza con una nuova relazione; e questo non vuol dire per forza che il precedente partner fosse “sbagliato”, forse non si creava una sintonia sessuale che permettesse di vivere alcune sensazioni, tra cui quelle orgasmiche. Diverse ricerche evidenziano come la sessualità della persona anziana sia direttamente correlata alla miglior qualità di vita e al senso di benessere generale, quindi se siamo in salute e abbiamo un partner, la possibilità di godere della vita sessuale può accompagnarci fino a tarda età, magari le sensazioni orgasmiche saranno più soffuse. L’obiettivo non è l’orgasmo a tutti i costi, ma la soddisfazione sessuale personale.»

Il comportamento sessuale può essere appreso, con curiosità, voglia di conoscere l’altro, andare incontro ai suoi desideri, un mondo di condivisione che richiede esperienza, consapevolezza e rispetto: ecco perché “Vengo prima io” dovrebbero leggerlo anche i maschi!

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