Peste suina, a Padova sequestrate 10 tonnellate di carne cinese: intercettata dai finanzieri era nascosta in un doppio fondo di un camion
La Guardia di Finanza di Padova hanno sequestrato stamattina 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, introdotte nell’Unione europea violando le norme. Sono potenzialmente contaminate dalla peste suina africana e i sanitari dell’Ulss 6 Euganea hanno ritenuto il prodotto potenzialmente molto pericoloso.
Il camion, come spiega l’agenzia Dire (www.dire.it), è stato intercettato alla dogana: proveniva dalla Cina via Rotterdam. Le carni erano state nascoste in un doppio fondo.
“Ancora una volta assistiamo all’intollerabile”, commenta il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. E prosegue: “Cibi pericolosi destinati alle nostre tavole, con rischi per la nostra salute e danni per il lavoro dei nostri imprenditori. Per fortuna le Fiamme gialle di Padova sono intervenute, dimostrando che non bisogna mai abbassare la guardia”.
“Chi pensa di arricchirsi sulla pelle dei veneti deve essere punito. Esprimo i miei complimenti alla Guardia di finanza: hanno dimostrato di essere veramente degli angeli custodi, come tutte le forze dell’ordine che operano a tutela dei cittadini- conclude il governatore-. È ora di finirla, infatti, con l’arrivo nella nostra regione di cibi contraffatti e pericolosi; non va lasciato campo libero a questi trafficanti”.
Codacons chiede ispezioni a tappeto
Il sistema di controllo europeo sulla sicurezza alimentare è del tutto inefficace, e i prodotti pericolosi per la salute umana continuano ad entrare in Italia mettendo a serio rischio la salute dei consumatori. Lo afferma il Codacons, intervenendo sul maxisequestro della guardia di Finanza di Padova di tonnellate di carni provenienti dalla Cina a rischio peste suina.
“E’ evidente che qualcosa non funziona sul fronte dei controlli, dal momento che tonnellate di carne altamente pericolosa è entrata in Olanda e stava per finire sulle tavole italiane – spiega il presidente Carlo Rienzi –. La situazione è estremamente preoccupante e la salute dei consumatori è in serio pericolo: per questo chiediamo a Nas e Guardia di Finanza di incrementare i controlli su tutto il territorio, per far fronte alle evidenti carenze dell’Ue, e al Governo italiano di disporre subito l’obbligo di etichettatura sull’origine delle materie prime per tutti i prodotti che contengono carne suina, in modo da fornire uno strumento di difesa ai consumatori” conclude Rienzi.
Coldiretti: frontiere Ue colabrodo
Serve dare immediatamente il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine sui derivati della carne suina per garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano con la globalizzazione degli scambi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il maxi sequestro della guardia di Finanza di Padova con la collaborazione dell’Asl di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, attraverso il porto di Rotterdam, potenzialmente pericoloso per la diffusione della peste suina.
“Sotto accusa c’è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che hanno lasciato passare materiale pericoloso ai confini olandesi ma anche i ritardi a livello nazionale causati da una burocrazia che non comprende l’urgenza di tracciare gli alimenti che arrivano ai consumatori in una situazione in cui l’Italia importa ogni anno dall’estero circa 1 miliardo di chili di carni suine fresche e congelate” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sollecitare l’entrata in vigore del decreto che introduce l’indicazione della provenienza per le carni suine trasformate dopo l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni.
Il provvedimento prevede – spiega Coldiretti – che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.
Bellanova: vicenda preoccupante
“Sono abbastanza inquietanti i dettagli dell’Operazione che ha condotto al sequestro da parte della Guardia di Finanza di Padova di circa 10 tonnellate di carne suina di origine cinese per pericolo di contaminazione della peste suina. Prodotto importato in Europa in palese violazione delle norme doganali e sanitarie, con l’evidente complicità di sedicenti imprenditori senza scrupoli. Fortunatamente il nostro sistema di prevenzione, repressione, controllo e tutela si dimostra tra i migliori al modo, a protezione della salute e sicurezza alimentare dei nostri cittadini. Tracciabilità ed origine obbligatoria in tutti gli alimenti sono un diritto dei cittadini italiani ed europei, la via maestra per garantire la sicurezza alimentare. Anche per questo attendiamo fiduciosi da Bruxelles quanto prima il via libera al nostro decreto che introduce l’indicazione della provenienza per le carni suine trasformate, provvedimento atteso da tempo e che conferma l’Italia all’avanguardia nella materia dell’etichettatura”. Lo afferma il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova.