Ormoni sessuali e obesità influenzano il rischio di asma nel sesso femminile secondo uno studio recentemente pubblicato su AJRCCM
Livelli elevati di testosterone nel sangue sembrano essere associati in modo statisticamente significativo con una riduzione del rischio di asma nel sesso femminile. Inoltre, l’obesità sembra modificare la forza di questa associazione.
Questo il responso di uno studio recentemente pubblicato su AJRCCM, che sembra suggerire un ruolo determinante degli ormoni sessuali sulle differenze di genere nella presentazione dell’asma negli adulti.
La prevalenza di asma in base al genere cambia nel corso della vita
E’ noto in letteratura che, nei bambini e negli adolescenti, la prevalenza di asma è maggiore nel sesso maschile anziché nel sesso femminile. Eppure, nell’età adulta, le donne presentano tassi di asma più elevati rispetto agli uomini. E se gli adolescenti di sesso maschile presentano tassi più elevati di morte legata all’asma rispetto a quelli di sesso femminile, nell’età adulta, al contrario, sono le donne ad avere i rischi maggiori di mortalità legata alla condizione respiratoria succitata.
“Le differenze di genere nell’asma – spiegano i ricercatori nell’introduzione al lavoro – possono essere parzialmente legate alle variazioni dei livelli di ormoni sessuali nel corso della vita (…) Gli androgeni come il testosterone, ad esempio, potrebbero ridurre le risposte immunitarie innate ed adattative, mentre gli estrogeni e il progesterone potrebbero stimolare ulteriormente l’infiammazione allergica delle vie aeree respiratorie delle cellule T helper di tipo 2”.
“Ipotizzato, quindi, un ruolo degli ormoni sessuali sulle differenze di genere dell’asma – continuano – con il nuovo studio si è voluta analizzare la relazione tra i livelli sierici di due noti ormoni sessuali (testosterone ed estradiolo) e l’asma in individui adulti di ambo i sessi partecipanti allo studio NHANES (the U.S. National Health and Nutrition Examination Survey). Inoltre, in ragione del legame già noto tra l’obesità e i livelli di ormoni sessuali, lo studio ha voluto verificare anche un possibile effetto dell’obesità nel modificare gli effetti stimati degli ormoni sessuali sull’asma”.
Lo studio
I ricercatori hanno incluso nell’analisi 7.615 adulti (3.953 uomini e 3.662 donne), di età compresa tra i 18 e i 79 anni, reclutati nelle due survey NHANES relative al biennio 2013-2014 e 2015-2016.
Analizzando i risultati principali, è emerso che livelli molto elevati di testosterone libero nelle donne (quarto quartile vs. primo quartile) erano associati ad un rischio più ridotto di asma (OR=0,56; IC95%= 0,39-0,80). Dopo stratificazione dei dati in base al riscontro di obesità (essendo stata documentata l’interazione tra l’obesità e gli ormoni sessuali), è emerso che livelli elevati di testosterone libero (quarto quartile vs. primo quartile) erano associati ad una riduzione del rischio di asma nelle donne obese (OR=0,59; IC95%= 0,37-0,91).
Anche livelli elevati di estradiolo sono risultati associati ad una riduzione del rischio di asma nelle donne obese (OR= 0,43; IC95%= 0,23-0,78). Inoltre, è stata documentata un’associazione tra livelli elevati di estradiolo e un rischio minore di asma anche negli uomini non obesi (OR=0,44; IC95%=0,21-0,90).
Associazione inversa tra livelli ormoni sessuali e asma non statisticamente significativa
“Lo studio ha dimostrato l’esistenza di un’associazione inversa tra il secondo e il quarto quartile di concentrazione di testosterone e il rischio di asma in tutte le donne dello studio e in quelle obese, a suggerire l’esistenza di una relazione non lineare – hanno sottolineato gli autori dello studio -. Il testosterone, ovvero l’ormone androgeno maggiormente rappresentato nel sesso maschile, potrebbe proteggere le donne dall’asma mediante effetti anti-infiammatori sistemici e specifici per le vie aeree respiratorie”.
“Nel sesso maschile – continuano – l’entità dell’effetto dei livelli sierici di testosterone ed estradiolo sul rischio di asma è risultato sovrapponibile a quello osservato nelle partecipanti allo studio, ma in nessun caso i livelli di entrambi gli ormoni sessuali è risultato associato in modo significativo con il rischio di malattia”.
A tal proposito, i ricercatori hanno ipotizzato che questa mancanza di associazione potrebbe indicare che lo studio non aveva la potenza statistica sufficiente per mostrare un’associazione nel sesso maschile: “Non è escluso – hanno aggiunto – che avremmo potuto documentare una differenza statisticamente significativa anche nel sesso maschile con un numero di individui reclutati maggiore. Per questo motive sono necessari nuovi studi prospettici di dimensioni numeriche più appropriate per comprendere meglio la relazione esistente tra ormoni sessuali e rischio di asma.
Un altro limite dello studio citato dai ricercatori è la mancanza di dati sui possibili fattori confondenti che potrebbero aver influenzato i livelli di ormoni sessuali, come l’insulino-resistenza, la fase follicolare del ciclo mestruale e l’esposizione ambientale ad agenti interferenti endocrini.
Le implicazioni dello studio
In un editoriale di accompagnamento al lavoro, l’estensore del commento ha sottolineato come la novità dello studio, rispetto agli studi epidemiologici già pubblicati sull’argomento, risieda “…nell’aver attribuito le variazioni degli outcome legati all’asma agli ormoni sessuali mediante misurazione diretta dei loro livelli ematici, anziché come riflesso di fenomeni fisiologici tipicamente legati alle loro fluttuazioni (pubertà, ciclo mestruale). Ciò rafforza l’ipotesi che le associazioni documentate siano legate a meccanismi causa-effetto”.
“Inoltre – aggiunge l’estensore dell’editoriale – l’associazione con il testosterone, largamente trascurata in molti studi precedenti sull’asma, getta nuova luce sulla patofisiologia degli ormoni sessuali e le malattie respiratorie”.
HRT nella terapia dell’asma?
Per quanto detto finora, i benefici sull’asma derivanti dalla soppressione della fluttuazioni dei livelli di ormoni sessuali potrebbero suggerire il ricorso alla terapia di sostituzione ormonale (HRT) in funzione anti-asma.
Qui l’estensore dell’editoriale invita alla prudenza: “Il beneficio ipotizzato della HRT non è stato dimostrato in maniera incontrovertibile, tanto che alcuni studi longitudinali hanno dimostrato l’esatto contrario (aumento e non riduzione del rischio di asma”.
“Alcuni fattori, come la tipologia di HRT e il suo timing, nonché alcune caratteristiche antropometriche (obesità vs. no obesità) potrebbero spiegare la variabilità di risposta a questo trattamento – continua -. Tutto ciò implica, inoltre, che non abbiamo ancora completamente compreso in che modo le variazioni dei livelli di ormoni sessuali influenzino lo sviluppo di asma e, quindi, che non sappiamo ancora in che modo il ricorso ad HRT possa rivelarsi utile”.