Dal 10 febbraio in tv “L’Amica Geniale 2” che sarà in anteprima anche al cinema: paure ed emancipazione nelle nuove storie di Lila e Lenù
Saverio Costanzo torna dietro la macchina da presa, insieme ad Alice Rohrwacher, a due anni dal sorprendente successo de ‘L’amica geniale’, per realizzare ‘Storia del nuovo cognome’, la serie Hbo-Rai Fiction tratta dal secondo volume della quadrilogia della scrittrice Elena Ferrante.
L’AMICA GENIALE 2, PRIMA AL CINEMA POI IN TV
La serie, presentata nella sede Rai di viale Mazzini, arriverà al cinema il 27, il 28 e il 29 gennaio (distribuita da Nexo Digital), con i primi due episodi e dal 10 febbraio andrà in onda su Rai1. Composto da otto episodi da 50 minuti ognuno, nel nuovo capitolo tornano Elena Greco (Lenù) e Raffaella Cerullo (Lila), al tempo stesso migliori amiche e peggiori nemiche: non sono più bambine ma piccole donne alle prese con le insicurezze, le paure e la loro emancipazione, spesso messe a dura prova dalla violenza domestica e dall’omertà di chi vede e tace. A fare da sfondo alla storia, l’Italia degli Anni 60 animata dagli scioperi degli operai e dai movimenti studenteschi.
“Rispetto alla prima stagione della serie sono maturata, anche grazie a tutti i consigli dati dalle persone sul set”, ha dichiarato Gaia Girace, interprete di Lila, durante la conferenza come riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it). “La mia forza e la mia determinazione sono le stesse del personaggio che interpreto- ha continuato- tutto quello che prova lei lo provo io, come la violenza subita dal marito e l’indifferenza della famiglia. Per fortuna oggi non c’è più tanta omertà”. “Io, invece, ho acquisito una maggiore consapevolezza“, ha raccontato Margherita Mazzucco, interprete di Lenù.
“Adesso sono più istintiva e onesta – ha continuato – ora riesco ad esternare i miei sentimenti grazie a Saverio. Alice, invece, mi ha fatto sentire più libera”. Gli eventi di ‘Storia del nuovo cognome’, riprendono esattamente dal punto in cui è terminata la prima stagione che, come ha detto Saverio Costanzo in conferenza, “ha un’impronta neorealista e mi è servita per far conoscere al pubblico i personaggi e la storia. Nella seconda, invece, mostro l’evoluzione: non solo dal punto di vista temporale e storico ma anche il cambiamento interiore ed esteriore dei personaggi. A guidarmi in questo nuovo viaggio è stata l’impostazione che Elena Ferrante ha dato alla storia nel suo romanzo”.