Prime Minister alla seconda edizione: in Sicilia e Campania a febbraio torna la prima scuola di politica rivolta a ragazze tra i 13 e i 19 anni
Favara, in provincia di Agrigento, è una cittadina dove l’abusivismo edilizio e la disoccupazione sono all’ordine del giorno. Siamo in Sicilia, dove il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi d’Europa e il numero dei neet Neet (Not in education, employment or training), cioè ragazzi che non studiano e non lavorano, è del 38,6%. È qui che l’associazione Movimenta e Farm Cultural Park hanno dato vita lo scorso anno a Prime Minister, una scuola di politica per giovani donne rivolta a ragazze tra i 13 e i 19 anni. Quest’anno, la scuola riparte con un doppio appuntamento: una seconda edizione a Favara e un nuovo appuntamento a Napoli, dal 22 febbraio.
“Vediamo le ragazze una volta al mese, per 6/8 mesi- racconta Denise Di Dio, fondatrice di Prime Minister insieme ad Angela Laurenza, Florinda Saieva ed Eva Vittoria Camerino– Con loro discutiamo di politica, empowerment femminile, diritti e responsabilità politiche e personali. E lo facciamo attraverso workshop e invitando dei testimonial”.
Lo scorso anno sono state 13 le giovani donne che hanno partecipato a Prime Minister. Adolescenti insicure che grazie a quest’esperienza hanno imparato a valorizzare le proprie idee, parlare in pubblico, confrontarsi e credere nei propri sogni.
“La partecipazione delle donne alla politica e nei posti di potere è molto bassa- commenta Florinda Saieva alla Dire (www.dire.it) –. Vogliamo restituire alle ragazze la dimensione del sogno e della possibilità, perché oggi in pochi parlano ai ragazzi. I loro interlocutori sono solo commerciali. Questa può essere un’occasione unica per restituire la dignità alla donna da un punto di vista sociale”.
Carla, 13 anni, frequentando la scuola ha capito che il suo sogno è lavorare nella diplomazia, mentre per Giulia, 14 anni, il desiderio è quello di diventare un’imprenditrice. Angela, 16 anni, non si pone limiti: vuole andare sulla luna. Ma per tante realizzarsi vuol dire ‘semplicemente’ aiutare gli altri: diventare dottoresse, ostetriche o lavorare nel sociale.
“Pensiamo sia fondamentale trasmettere alle ragazze di oggi la consapevolezza di capire che si può fare la differenza anche a 16 anni- ha aggiunto Eva Vittoria Camerino– con il passare delle lezioni le ragazze hanno capito che anche nel loro piccolo possono migliorare il mondo che le circonda. Una di loro si è impegnata per portare la raccolta differenziata nella sua scuola, mentre un’altra ha fatto parte di una campagna contro gli animali nel circo”.
Ma per le fondatrici la soddisfazione più grande non sarebbe vedere le loro giovani donne ai primi posti della politica. La speranza è che continuino a crescere e dialogare insieme, che “possano avere la libertà di pensiero senza sottostare a delle gabbie mentali”, conclude Florinda, e che abbiano “la forza, il coraggio e la resilienza di continuare a sognare”, conclude Eva.