Giulio Bertola, noto imprenditore italiano, ha preso le redini di Confindustria Romania per il triennio 2020-2022
Giulio Bertola, noto imprenditore italiano, presente in Romania da più di vent’anni, con interessi in svariati settori, ha preso le redini di Confindustria Romania per il triennio 2020-2022. Il suo nome è legato alle principali internazionalizzazioni di importanti multinazionali italiane in Romania degli ultimi 15 anni, nei settori energia, trasporti e industria.
L’Italia è da oltre 10 anni è il principale Paese investitore in Romania per numero di aziende registrate. Alla fine dello scorso anno, risultava di gran lunga il principale Paese estero per numero di investitori in Romania, con 40.549 imprese (oltre 16.000 quelle attive), era seconda per interscambio commerciale (circa 12,5 miliardi di euro, in crescita del 6,5% rispetto al 2013) e si collocava al settimo posto – con 1,54 miliardi di dollari – nella graduatoria del capitale totale sottoscritto.
Bertola sostituisce Giovanni Villabruna (Ansaldo Nucleare), che dopo due anni di mandato lascia il suo incarico. La scalata alla massima carica di Confindustria Romania è stata per Bertola un’azione scontata e assicurata godendo dell’appoggio della maggioranza delle PMI iscritte, più del 80% dell’intera base associati, oltre anche al non scontato sostegno delle GrandiIndustrie che, fino a ieri, sembravano poco interessate al Progetto associativo di Confindustria Romania mentre invece questa volta, è arrivato massiccio e puntuale.
Per la prima volta in 16 anni di storia, in Romania, gli Associati di Confindustria, sia PMI che grandi Gruppi industriali, hanno trovato una convergenza straordinaria su un unico nominativo. In aggiunta, tutti sanno, che Giulio Bertola è molto apprezzato e stimato anche da storici esponenti di rilievo di Confindustria in Italia, che sicuramente non hanno certo esitato a rinforzare la sua Candidatura come unico candidato interno da parte dell’associazione. La nuova Presidenza è stata ufficializzata con il 98,7% di consensi sulla base degli aventi diritto al voto.
Nella Parte Pubblica il neoeletto Presidente ha esposto la sua Relazione Programmatica di fronte ad una numerosissima platea di Presidenti di Patronati e Associazioni, oltre che ai Rappresentanti del Governo, ai rappresentati del Ministero dell’Economia, Deputati del Parlamento romeno e Camere di Commercio, tra questi l’Unione degli industriali della Romania, UGIR, la Federazione Patronale dei Costruttori Edili, l’ANEIR – Associazione Nazionale degli importatori e degli Esportatori, la Federazione dei Patronati dell’Industria leggera, l’Associazione degli Uomini di Affari Turchi, AOAR – l’Associazione degli uomini di Affari Romeni, Il Patronato CONPIROM, l’Associazione dei produttori del mobile in Romania, ARACO – l’Associazione romena degli imprenditori edili, il Patronato Concordia, il Consiglio degli Investitori stranieri, la Camera di Commercio e Industria della Romania, la Camera di Commercio e Industria di Prahova e la Confederazione Nazionale dei Sindacati “Cartel Alfa”, la più rappresentativa per numero di lavoratori del Paese (l’equivalente della FIOM italiana).
Anche il Sistema Italia presente al completo, con l’Ambasciatore d’Italia Marco Giungi, Il presidente della Camera di Commercio Italiana per la Romania, Roberto Musneci e il Direttore dell’Istituto Commercio Estero, Filippo Petz. I Cinque temi chiave che sono le linee guida del suo triennale Mandato: Allargamento delle Alleanze Patronali, Soluzioni per la Mancanza di manodopera, Sanità integrativa privata, no profit, a supporto della sanità pubblica, Economia Circolare e Interazione con le Università romene.
“Dobbiamo cercare di costruire una progettualità unica tra, Governo, Patronati, Associazioni e Sindacati, per contrastare a piu’ livelli il problema dellamancanza di manodopera. La Romania è a rischio di spopolamento. Le singole proposte non saranno mia attrattive per i romeni all’estero perché saranno sempre delle soluzioni parziali, provvedimenti tampone, che lasciano insolutiaspetti importanti per la famiglia che prende una decisione così radicale, come il rientro in Patria” sostiene Giulio Bertola, che aggiunge: “La best pratices italiana di questo innovativo Sistema di assistenza sanitaria integrativa, proposta dalle Mutue italiane, come Mutua Basis Assistance, secondo la cultura della reciproca solidarietà, sarà elemento fondamentale per il rientro delle famiglie romene in Patria. Bisogna che il Governo approfondisca le modalità di attivazione ed erogazione dei servizi mutualistici in Italia, per capire bene la grande opportunità che rappresenterebbero anche per la Romania, non solo come strumento utile per attrarre manodopera dall’estero ma anche come sostegno alla sanità pubblica romena”.
Per la prima volta, un investitore straniero in Romania, in rappresentanza peraltro dei maggiori investimenti industriali italiani in questo Paese, tramite la Presidenza di Confindustria Romania, si pone come interlocutore neutro tra tutte le forze del Paese, chiedendo coesione e unica progettualità, cercando di superare le consuete logiche politiche, patronali e sindacali, per risolvere, tutti insieme, un problema di carattere nazionale come la mancanza di risorse qualificate.