Prescrizione, i renziani votano con l’opposizione al Senato. L’ira di Conte: “Inaccettabile, serve un chiarimento”. Zingaretti: “Giusto reagire alle fibrillazioni di Italia Viva”
La maggioranza si spacca in commissione Giustizia al Senato. L’emendamento sulla prescrizione al decreto intercettazioni proposto dal deputato di Forza Italia Enrico Costa è stato bocciato con 12 voti a favore e 12 contrari (il pareggio al Senato equivale a un no). Ma a rompere l’unità della maggioranza è stato il voto del senatore di Italia viva Giuseppe Cucca, che ha votato insieme all’opposizione.
Immediata la reazione del premier Giuseppe Conte che sul tema prescrizione vede traballare il Governo: “Penso che Italia viva debba darci un chiarimento, ma non lo deve dare al sottoscritto ma a tutti gli italiani. I ricatti non sono accettati da nessuno”.
“Il comportamento di Italia Viva è inaccettabile, non si può ammettere che una forza di maggioranza un giorno voti con le opposizioni e uno minacci di sfiduciare un ministro della Giustizia che è anche il capo delegazione del partito di maggioranza”, aggiunge il premier.
Sulla possibilità che le ministre di Italia Viva disertino il Cdm convocato questa sera alle 20 sulla riforma della Giustizia, il premier Conte parla chiaro: “Non sedersi al tavolo del consiglio dei ministri non sarebbe un fatto da trascurare. La riterrei un’assenza ingiustificata, se si dovesse confermare“.
RENZI A BONAFEDE: 2 MESI PER CAMBIARE O CI VEDIAMO IN SENATO
“Quanto a Bonafede, che ci accusa di molestarlo (ma l’ex DJ avrà mai letto il codice penale? Lo sa che la molestia è un reato?), noi auguriamo al Ministro buon lavoro. Gli diamo due mesi di tempo. Se le cose cambiano, bene. Altrimenti ci vediamo in Senato”. Lo scrive Matteo Renzi, leader di Italia viva, nella Enews come riferisce l’agenzia Dire (www.dire.it).
“Ieri – continua Renzi – si è votato il Lodo Annibali alla Camera: se fosse passata la proposta di Lucia Annibali, sarebbe tornata in vigore la legge del PD fatta da Orlando & Gentiloni. Invece il PD – incredibilmente – pur di votare contro Italia Viva, ha tenuto in vigore la legge populista fatta da Bonafede & Salvini. A tutti quelli che mi dicono: ma perché hai fatto la scissione? Da ieri posso rispondere anche: perché un partito che sceglie il giustizialismo contro il garantismo non è più casa mia. E ho come l’impressione che i riformisti del PD non abbiano compreso che cosa ci sia scritto dentro il Lodo Conte. Appena lo leggeranno e lo capiranno ci sarà da divertirsi”.
“Intendiamoci – spiega il leader di Italia Viva – sulla battaglia della giustizia giusta non molliamo perché è una questione di civiltà. Ci sono più di mille innocenti mandati in carcere ogni anno. Lo Stato spende milioni e milioni di euro per i casi di malagiustizia. La Corte Costituzionale ha affrontato ieri i primi ricorsi contro le leggi di Bonafede dello scorso anno e ha già pronunciato la prima sentenza di incostituzionalità. E chiaramente incostituzionale è anche la proposta contenuta nel c.d. Lodo Conte. Dunque: su questo tema, non si molla. Noi con i garantisti, gli altri con i giustizialisti. Perché il garantismo sta al giustizialismo come la democrazia sta alla dittatura“.
LA REAZIONE DI ZINGARETTI
“Questa conferenza stampa nasce per essere liberi e autonomi e non subalterni a una discussione che rischia di essere molto chiusa nei palazzi e non inserita nella vita delle persone. Condivido la forte preoccupazione e il richiamo alla serieta’ del presidente del consiglio. E’ una sua prerogativa reagire a fibrillazioni che a questo punto e’ giusto vengano prese sul serio. Bisogna chiedere maggiore collegialita’”. Cosi’ Nicola Zingaretti, in conferenza stampa, a proposito delle parole di Conte rivolte a Italia viva.
Ma si puo’ andare avanti con Italia Viva che minaccia il governo? “Io penso di si’”, dice Nicola Zingaretti che chiede al governo un’agenda “progressista che puo’ essere condivisa anche da Italia viva”.
Zingaretti osserva tuttavia che “e’ giusto a questo punto porre domande come quelle che il presidente del consiglio ha posto”.
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“Io non credo- aggiunge Zingaretti- e non ho elementi per dire che siano alla vigilia di una crisi, che nessuno per la verita’ ha dichiarato. Il presidente Conte ha chiesto a tutti un atto di chiarezza. E’ evidente che la fine di questo governo coincide con la fine della legislatura”.
“E’ ora di pensare al destino degli italiani e di passare a una nuova fase del governo. Chiediamo – aggiunge- che la verifica si concluda con la scelta di varare un piano per lo sviluppo e per il lavoro. Ci rivolgiamo alle forze di maggioranza in primo luogo, ma ci vogliamo rivolgere anche agli italiani: dal 27 al 29 febbraio apriremo coi gazebo una grande consultazione sul programma”.
IL CENTRODESTRA ESULTA: MAGGIORANZA NON ESISTE
“12 pari al Senato sull’emendamento che cancella la riforma Bonafede e ripristina la Orlando – commenta il forzista Costa-. Il Pd vota contro se stesso pur di salvare Bonafede e la sua prescrizione. Avviso a Pd e 5Stelle: abbiamo messo la freccia e siamo in corsia di sorpasso. Abbiate il coraggio di non mettere la fiducia in aula e vediamo chi la spunta”.
Rincara la dose il senatore leghista Pillon: “Governo azzoppato anche in Commissione Giustizia al Senato, questa volta su un emendamento al decreto intercettazioni e che riguardava la prescrizione. Il voto finale è stato di 12 a 12, con ritardi incredibili e lavori rimandati a lunedì. Il governo Conte 2 non è mai esistito, ora non esiste nemmeno una maggioranza”.