Che vita meravigliosa: esce l’album di Diodato


“Che vita meravigliosa”, fuori il nuovo disco di Diodato che contiene il singolo omonimo e “Fai rumore”, canzone vincitrice di Sanremo 2020

“Che vita meravigliosa”, fuori il nuovo disco di Diodato che contiene il singolo omonimo e "Fai rumore", canzone vincitrice di Sanremo 2020

È su tutte le piattaforme digitali e negli store fisici “Che vita meravigliosa”, il  nuovo album di Diodato, vincitore del 70° Festival di Sanremo con il brano “Fai Rumore”. Fotografia realista di un vissuto fatto di passioni e fragilità, amori, solitudini, cadute e rinascite, il nuovo lavoro del cantautore si contraddistingue anche per uno sguardo attento alla società, ai rapporti tra esseri umani, alle barriere invisibili che caratterizzano il nostro tempo.

“Non credo di essere mai stato così tanto me stesso, d’essere mai stato in grado di mettere così a fuoco il mio vissuto e tutte le sensazioni che mi hanno portato a dare questo titolo prima a una canzone e poi a questo album – ha detto Diodato del suo ultimo lavoro –. Ero pronto a condividere, a raccontare questa condizione di perenne viaggiatore, navigante felicemente disperso, di osservatore talvolta malinconico, talvolta disincantato, di eterno bambino innamorato di questa giostra folle”.

Un nuovo linguaggio per Diodato e temi sfaccettati vengono attraversati in “Che vita meravigliosa”, un album che si configura come un vero e proprio racconto, di sé stesso e della realtà che lo circonda. Lo spirito dell’album è perfettamente rappresentato dalla copertina, un’opera di Paolo De Francesco: un disegno di figure retoriche quasi surrealista, dove c’è il conflitto tra l’ambizione di un tutto visibile e la ricerca di una verità nascosta nelle cose e nelle persone. Ed è piena di ritorni alla tracklist: c’è un palazzo – alveare e una piscina di calma apparente che sta per essere sconvolta da un missile, metafora degli accadimenti, del male e del bene che sconvolgono le nostre vite. Sullo sfondo, una fabbrica che richiama nell’immaginazione di Antonio l’Ilva, lo stabilimento siderurgico che ha avvelenato Taranto, città per cui lui stesso si batte assiduamente.


Undici i brani in tracklist che rappresentano un’ulteriore evoluzione nella ricerca del suono e nella scrittura che si fa ancor più asciutta e diretta, flusso di coscienza e analisi profonda e scrupolosa di sentimenti innescati dal vissuto del quotidiano.

Il viaggio di Diodato parte da “Che vita meravigliosa”, brano manifesto di questo album, inno alla vita, alla gioia e ai dolori che accomunano gli esseri umani. Il brano fa parte della colonna sonora de “La Dea Fortuna”, il nuovo film di Ferzan Ozpetek, acclamato da pubblico e critica, in sala dallo scorso dicembre.

Dall’empatia che si prova quasi inaspettatamente per le persone che incrociamo per caso nella nostra quotidianità, racconto di un onesto artigiano del lavoro ne “Il commerciante”, la tracklist continua con la connessione intima e profonda di “La lascio a voi questa domenica”, la cui sorte del protagonista suicida sotto un treno non scalfisce i passeggeri annoiati.

Annullamento, rassegnazione ma anche e soprattutto consapevolezza di un “noi” giunto alla fine ma che è capace di sopravvivere in un altrove, sono dentro “Fino a farci scomparire”.

La bellezza tanto precaria quanto sana e superficiale di un legame che è meglio non inizi mai è in “Ciao, ci vediamo”, la stanchezza e la delusione di un sentimento in passato fortissimo, che oggi però si trascina in un vortice di frustrazione nelle note ritmate di “Non ti amo più”, i ricordi che tornano a vivere nella nostra memoria, immagini potenti ed evocative nel ricordo presente lasciato da un amore in “Quello che mi manca di te”.

Un percorso alla ricerca dell’essenziale invisibile, della consapevolezza della fragilità di fondo degli esseri umani, di cui è possibile rendersi conto osservando la linea continua che esiste tra la nostra interiorità e il mondo che ci circonda, di cui il brano “Alveari” è perfetta espressione.

La malinconia di “Solo”, la forza distruttiva interiore che porta alla convinzione che nulla valga veramente la pena, lascia il posto alla positività di “E allora faccio così”, che rappresenta il desiderio di riscossa, la forza di rialzarsi dalle cadute della vita e realizzare i propri progetti.


Poi c’è “Fai Rumore”, un atto di ribellione che fotografa l’amore nel senso più ampio possibile. È un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità, a farsi sentire, a non soffocare nel silenzio delle incomprensioni, del non detto, dove muore ogni umanità. Una sinfonia di pensieri ed emozioni che cercano ad ogni costo la propria espressione. Ascoltando il brano la sensazione è quella di vedere scorrere le immagini di un vissuto lontano, che si mescola in modo indissolubile alle impressioni del presente. La canzone è musicalmente caratterizzata da semplicità e ricercatezza, animata da una delicata prima strofa piano e voce che lascia spazio ad una seconda parte più ritmica e decisa, per poi culminare con l’esplosione del secondo ritornello della voce di Antonio.

L’instore tour

L’artista, spiega l’Agenzia Dire (www.dire.it), presenterà l’album ai fan in diversi esclusivi appuntamenti instore, durante i quali si esibirà anche in acustico con chitarra e voce: sabato 15 febbraio ore 18.30 a ROMA – Feltrinelli Appia Nuova,  domenica 16 febbraio  ore 17.00 a FIRENZE- Feltrinelli Red Piazza Della Repubblica, lunedì 17 ore 18:30 Febbraio a BOLOGNA c/o SEMM Store, martedì 18 Febbraio ore 18:30 a MILANO – Feltrinelli Piazza Piemonte, mercoledì 19 ore 18:00 a TORINO – Feltrinelli Porta Nuova, giovedì 20 ore 18:00 a NAPOLI Feltrinelli Piazza dei Martiri, sabato 22 Febbraio ore 11:00 a BARI – Feltrinelli Village Cc Santa Caterina, sabato 22 Febbraio ore 18:00 a BRINDISI – Feltrinelli Corso Umberto I, domenica 23 Febbraio ore 17:00 a TARANTO – Mondadori Cc Porte dello Ionio.

Nel 2020 Diodato sarà live per la prima volta all’Alcatraz di Milano (22 aprile 2020) e all’Atlantico di Roma (29 aprile 2020) e il 16 maggio rappresenterà il nostro Paese all’Eurovision Song Contest nella città di Rotterdam.