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Bronchiolite virale acuta: nuova opzione di trattamento

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Bronchiolite virale acuta pediatrica: la soluzione fisiologica per aerosol potrebbe configurarsi come un’opzione di trattamento attiva

L’impiego di soluzione fisiologica per aerosol potrebbe configurarsi come un’opzione di trattamento attiva rispetto ad un placebo inerte nei bambini affetti da bronchiolite virale acuta. Questo il responso di una metanalisi recentemente pubblicata su JAMA Pediatrics.

Lo studio

“Nella maggior parte dei trial clinici randomizzati, la soluzione fisiologica nebulizzata è generalmente utilizzata come placebo – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio -. Ciò ha una sua logica, dal momento che la soluzione fisiologica è utilizzata anche come veicolo per la nebulizzazione di trattamenti attivi”.

“In alcuni trial sull’impiego di broncodilatatori, tuttavia – continuano – è stato osservato un miglioramento consistente degli outcome superiore all’atteso nei pazienti trattati con placebo. La natura fluttuante della bronchiolite, che passa per fasi crescenti e calanti, potrebbe dar conto di quanto appena detto; però, in ragione del trend consolidato al miglioramento, si può anche ipotizzare che la soluzione fisiologica nebulizzata si comporti come un trattamento attivo”.

Per approfondire la questione è stata condotta questa metanalisi, frutto di una ricerca sistematica della letteratura sull’argomento sui principali database bibliografici biomedici, che ha portato ad identificare 29 trial clinici randomizzati, per un totale di 1.583, che hanno messo a confronto bambini di età non superiore ai 2 anni con bronchiolite virale acuta, trattati con soluzione fisiologica nebulizzata.

La metanalisi ha incluso anche studi con un gruppo sottoposto a trattamento con placebo alternativo, per fare un confronto tra la soluzione fisiologica e gli altri placebo.

I ricercatori hanno esaminato le stime in pool dell’associazione con i punteggi respiratori, i tassi respiratori e di saturazione di ossigeno ad un’ora dal trattamento con soluzione fisiologica nebulizzata rispetto ad un altro placebo e le variazioni occorse prima e dopo il trattamento con soluzione fisiologica nebulizzata.

Risultati principali

Tre studi hanno messo a confronto la soluzione fisiologica nebulizzata con un placebo non nebulizzato. Dalla metanalisi è emerso che le differenze medie standardizzate dei punteggi respiratori hanno favorito il gruppo sottoposto a trattamento con soluzione fisiologica nebulizzata rispetto ad un altro placebo di circa -0,9 punti (IC95%=-1,2 -0,6) ad un’ora dal trattamento assegnato, in assenza di grandi differenze tra gruppi in termini di tasso respiratorio o saturazione di ossigeno.

Venticinque studi, invece, hanno mostrato dati su punteggi respiratori compositi in pazienti trattati con soluzione fisiologica nebulizzata. Dalla metanalisi di questi studi è emerso che la differenza media standardizzata del punteggio respiratorio dopo trattamento con soluzione fisiologica nebulizzata era pari a -0,7 (IC95%= –0,7; –0,6; I2 = 62%). In 13 studi si è fatto ricorso all’indice RDAI (The Respiratory Distress Assessment Index), quello maggiormente utilizzato e spesso l’unico. Dalla metanalisi di questi studi è emerso che la differenza media standardizzata di questo indice dopo somministrazione di soluzione fisiologica nebulizzata era pari a -1,6 punti (IC95%: –1,9, –1,3; I2 = 72%).

Inoltre, la differenza media pesata dopo somministrazione di soluzione fisiologica nebulizzata è stata pari a -5,5 respiri al minuto (IC95%= -6,3; -4,6; I2=24%) nei 17 studi che avevano fornito informazioni sui tassi respiratori, mentre nei 23 studi che avevano dato informazioni sulla saturazione di ossigeno, la differenza media pesata dopo somministrazione di soluzione fisiologica nebulizzata è stata pari a -0,4% (IC95%= -0,6; -0,2; I2=79%).

Riassumendo

“I risultati di questa metanalisi suggeriscono che l’impiego di soluzione fisiologica nebulizzata potrebbe rappresentare un trattamento attivo per la bronchiolite virale acuta rispetto ad un placebo inerte” scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro.

“A questo punto è necessaria una valutazione ulteriore di questo intervento, confrontato anche con un placebo orale, per valutarne gli effetti potenziali sugli outcome a breve termine”.

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