Inverno mite e cambiano le abitudini alimentari: impennata record anche nei consumi di gelato secondo un’analisi Coldiretti
Il cambiamento del clima con le temperature più elevate cambia anche le abitudini alimentari con una impennata record anche nei consumi di gelato in pieno inverno. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’evidenziare gli effetti di un mese di gennaio che e’ stato il piu’ caldo di sempre a livello globale con temperature che in Europa sono state di 3,1 gradi superiori al periodo di riferimento 1981-2010, secondo Copernicus Climate Change Service.
Anche in Italia l’inverno è stato fino ad ora particolarmente mite con le gelaterie che continuano a fare affari e spesso hanno addirittura deciso di ritardare la chiusura stagionale. Si sta verificando una sempre più marcata tendenza alla destagionalizzazione degli acquisti che – sottolinea la Coldiretti – è in atto da diversi anni, nonostante l’estate resti la stagione privilegiata per coni e coppette.
Il risultato è un aumento dei consumi che hanno superato nel 2019 i 6 chili a testa in Italia secondo stime della Coldiretti. Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se – precisa la Coldiretti – cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano. Nelle circa 39mila le gelaterie in Italia che – continua la Coldiretti – si stima un rilevante impatto sull’indotto con l’utilizzo di 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di altre materie prime. Va per questo sottolineata nella preparazione del vero gelato l’importanza della qualità del latte e della frutta.
Da segnalare negli ultimi anni il boom delle agrigelaterie che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala.
Nelle agrigelaterie – continua la Coldiretti – è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente. In epoca moderna – conclude la Coldiretti – la storia del gelato risale alla prima metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export’ in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio. Da allora – conclude la Coldiretti – la corsa del gelato non si è più fermata.